rassegna stampa roma

«Mai così in basso»

(Il Romanista-D.Galli) Peggio di Bergamo, peggio di Siena, peggio di Firenze. Peggio di tutto. «Oggi (ieri, ndr) è stato il punto peggiore del campionato ». Sabatini non accampa scusa, non cerca giustificazioni.

Redazione

(Il Romanista-D.Galli) Peggio di Bergamo, peggio di Siena, peggio di Firenze. Peggio di tutto. «Oggi (ieri, ndr) è stato il punto peggiore del campionato ».Sabatini non accampa scusa, non cerca giustificazioni.

Non è nel dna del diesse, non è nello stile della persona, non è nell’indole di chi predica da mesi tecnica e attributi. La prima c’è, i secondi no. (...) Lo dice Sabatini, ma lo pensa anche il diggìBaldini. «Dal punto di vista caratteriale, abbiamo sopravvalutato qualche giocatore ». Tutti sono sotto esame, ora. Tutti tranne Luis Enrique, anche se è stato toccato il punto più basso. Ma semplicemente perché il nodo da sciogliere non è il tecnico. «Le dimissioni? Non c’è nulla di vero. La posizione di Luis Enrique - sottolinea Sabatini - è solidissima. Sappiamo chi è e quello che può fare. Sono più in discussione io di lui. Sicuramente è amareggiato, ma questo proposito (delle dimissioni, ndr) non lo sta minimamente accarezzando. È un combattente, in momenti come questi è il primo a voler condurre una battaglia. Se la sua conferma dipende dalla qualificazione in Champions? È quasi irriverente pensare alla Champions, ora come ora. Oggi non siamo stati in grado di affrontare la partita. Da domani mattina ripartiremo. Dovremo fare noi dirigenti le nostre riflessioni per capire cosa c’è da fare».

 

Ha stupito l’atteggiamento dell’allenatore: nessuna sostituzione. «Forse - dice Sabatini - non ha voluto compromettere altri calciatori e ha ritenuto di mantenere gli stessi giocatori fino alla fine». Il progetto, comunque, che poi è semplicemente la fiducia in un disegno tecnico preciso, non è fallito. Per esserlo, avvisa Sabatini, «devono ripetersi episodi come quelli di oggi (ieri, ndr) in maniera reiterata. Non possiamo certo dichiarare fallito un progetto in costruendo, la società deve capire chi potrà garantire un contributo in futuro». E questo non vale solo per la squadra: «Dobbiamo tutti metterci in discussione. Dai giocatori ai dirigenti». Ma più i giocatori, tanto che subito dopo Sabatini precisa: «Il problema della Roma non è di carattere, ma forse di calciatori. Quelli che abbiamo devono mettere maggiore ferocia in campo. Probabilmente alcuni di loro sono stati sopravvalutati caratterialmente». Chi era sotto esame, rischia la bocciatura. Chi non lo era, ci finirà. Non sarà confermato chi con i fatti sta dimostrando di non meritare questa maglia. E l’elenco comincia ad essere piuttosto lungo.