(Il Romanista) - Luis Enrique apprezza, ma rifiuta e va avanti.
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«L’offerta di rinnovo è stato un gesto incredibile»
(Il Romanista) – Luis Enrique apprezza, ma rifiuta e va avanti.
Perché «mi manca tantissimo lavoro per meritare il rinnovo». In conferenza a Trigoria, il tecnico archivia una volta per tutte la questione della proposta che la Roma gli ha fatto subito dopo la sconfitta con la Fiorentina. «Per me è stato un gesto incredibile dopo Firenze, quando tutti pensavano che potessi andare via», dice. Il tecnico è sibillino sulla presenza oggi in campo di Totti: «Quando è nella forma migliore è importantissimo per noi, ma devo gestire lo stato fisico dei giocatori». E sul Cesena avverte: «Non vedo una squadra di basso livello. Hanno calciatori di qualità che possono metterci in difficoltà».
Non è un buon momento sul piano degli infortunati, ad Osvaldo si aggiunge Daniele De Rossi.
Credo che sia meglio che parlino i dottori, sanno quello che succede a Daniele. Ne ha sofferto già tempo fa, significa che non è una patologia grave, speriamo che non stia per tanto tempo fuori dalla squadra. Credo che possa essere pronto velocemente. Ti dico che ancora non so se domani può giocare, può essere nella formazione, non è un infortunio che può impedirgli di giocare. Ha giocato con i dolori alcune partite, vedremo, ma parleranno i dottori.
Potrebbe allenarsi nel pomeriggio?
Lo ha fatto due giorni fa, ieri (giovedì, ndr) non si è allenato perché ha fatto la visita, oggi non lo so. L’importante è che possa fare il suo lavoro senza dolore, perché è un peccato, c’è sempre il rischio che se il calciatore gioca con un dolore non renda al 100%. La competizione è esigente e abbiamo bisogno di calciatori al 100%, ma penso che il responso non sia grave.
È dipeso dal tempo il passo indietro di Catania?
No, il tempo ha influito solo i primi 10 minuti del secondo tempo. La prima parte si poteva giocare quasi ottimamente. Ricordo qualche giocatore che è scivolato, ma è successo in entrambe le squadre. Credo che il primo tempo contro il Catania sia iniziato nel modo migliore, con un attacco chiaro e un ottimo possesso palla. Dopo dieci minuti è diventata una partita "matta": eravamo in tanti davanti al pallone, abbiamo fatto errori facili e il Catania ripartiva con una faclità incredibile. Una partita senza controllo, e non è quello che cerchiamo di fare. Il controllo della partita, di cui parliamo sempre, è per avere il possesso palla, per attaccare, come fare il pressing. Ma per farlo bisogna avere una struttura, che è mancata per trenta minuti nella prima parte, così è diventato molto difficile.
Se dovesse mancare De Rossi mancherebbe il giocatore che dà più equilbrio. In questo caso nella scelta dei difensori centrali fa differenza l’assenza del numero 16? Dato che si rigioca martedì, c’è chi non può reggere due partite ravvicinate?
Sì, ci sono giocatori che non possono giocare due partite al massimo livello, prima di tutto perché c’è il rischio di infortuni. Ma non ti dirò chi sono. È normale, succede sempre, noi cerchiamo di controllare questi aspetti. De Rossi? Guardo sempre prima cosa voglio fare, come si adatta l’avversario e se ci sono individualità importanti. La prima cosa che guardo prima di preparare la partita è cosa possiamo fare noi e come l’avversario si adatta.
Ha 8 centrocampisti. Pizarro rientra ancora nei programmi? Viviani può avere una chance?
Sono otto calciatori per tre posizioni, in questo ruolo ci sono calciatori che possono giocare. Il ritorno di Pizarro dopo i suoi problemi personali? Ho visto che questa situazione è migliorata. Mi fa piacere che abbia risolto i suoi problemi, si allena normalmente, vedrete domani (oggi, ndr) se sarà nella lista dei convocati come il resto dei giocatori.
C’è la possibilità che Osvaldo rientri prima dei due mesi e mezzo di stop?
I dottori possono parlare, io lo vedo ogni giorno e gli chiedo "Come stai? Come ti trovi?", ma non con la voglia di forzarlo. Se il recupero può essere veloce è meglio, ma la prima cosa è che recuperino bene, non mi va di rischiare con nessun giocatore. Diventa un pericolo molto grande se un giocatore rientra prima dei tempi giusti. Lo dico allo staff medico e ai calciatori, poi sono loro a dirmi come si sentono. Per quanto mi riguarda ho sentito che sta meglio e sta recuperando più velocemente di quello che ci si aspettava.
La Primavera ha travolto 6-1 il Milan. È merito anche dell’attenzione che lei dedica al settore giovanile?
No, è un indizio del gran lavoro di Alberto De Rossi. La prima volta che siamo arrivati abbiamo visto come lavorava, con quale impegno sta proteggendo i calciatori, è un lavoro incredibile ed elogiabile. Sono molto contento di vedere come si allenano e come si comportano e la qualità che esprimono, ma il principale responsabile di questo è Alberto De Rossi.
Il mercato: la priorità per lei è sfoltire la rosa, ma non è ancora accaduto molto in questo senso. Cerca di fare pressioni sulla dirigenza o va bene lo stesso se dovessero restare tutti?
No, non faccio pressing, voglio che la squadra faccia pressing in campo ma non ho paura ad allenarmi con il gruppo che già ho. Ho detto pubblicamente che per me è meglio lavorare con meno giocatori perché ci sono due-tre calciatori che difficilmente possono giocare, credo che se non possono giocare mai non sia buono né per i giocatori né per la società. Ma se dobbiamo continuare con una rosa ampia non succederà nulla, l’ho fatto fino ad ora. Penso che sia molto meglio avere una rosa meno ampia per dare un opportunità anche ai ragazzi della Primavera, che hanno qualità per allenarsi con noi e, chissà, anche per giocare. Ma non farò nessuna pressione, so che la società sta facendo il possibile.
In settimana si è parlato molto di un prolungamento del suo contratto. Come vede un suo futuro a Roma?
Mi manca ancora un anno e mezzo di contratto, è un’eternità nel calcio. Mi manca tantissimo lavoro per meritare il rinnovo, non ne parliamo perché non ha nessun senso. Però la dirigenza sarebbe d’accordo con il rinnovo... Per me è stato un gesto incredibile dopo Firenze, quando tutti pensavano che potessi andare via. La società me lo ha proposto perché ha visto, credo, la possibiltà di andare avanti con questo progetto. Ho detto che non era il momento di parlarne, ma ringrazio tantissimo la società per questo gesto in un momento difficile. Continuo a pensarla allo stesso modo, un anno e mezzo nel calcio è un’eternita. Dopo quattro sconfitte ritorno ad essere uno stronzo e dopo altre quattro divento incredibile. Penso solo a Cesena.
Marquinho lo ha richiesto lei?
Non parlo di calciatori che possono arrivare. Quando arriveranno qui parleremo di che tipo di giocatore sono e di come si comportano, se ci sarà questa possibilità. So che girano diversi nomi di calciatori che possono arrivare, ma prima di tutto abbiamo sempre parlato con la società della possibiltà di rinforzare la squadra, ma al momento non c’è questa fretta. Non è come in estate, abbiamo la possibiltà di andare sul mercato più tranquillamente del solito.
Ci sono calciatori e allenatori che si legano per sempre a una squadra. Lei potrebbe essere il Ferguson della Roma o è più propenso a cambiare?
Sono molto difficili le situazioni di Francesco e di Daniele. Intendo, di restare per molto tempo nella stessa squadra. E’ sempre una sfida difficilissima. Parlando di allenatori, a parte il caso di Ferguson, è quasi impossibile.
Le piacerebbe?
Mi piacerebbe battere il Cesena. Non vedo una squadra di basso livello. Hanno calciatori di qualità che possono metterci in difficoltà. Non sarà una partita facile, mi aspetto una squadra pericolosa, dobbiamo tornare al livello delle partite precedenti e incrementare il gioco per arrivare alla vittoria.
La presenza di Totti è legata all’assenza di De Rossi? Quanto incide in questo periodo di partite ravvicinate?
Tutti e due sono riferimenti per noi. Sappiamo che quando Francesco c’è, è un riferimento per tutti. Quando è nella forma migliore è importantissimo per noi, ma devo gestire lo stato fisico dei giocatori. Credo che la rosa si stoa allenando benissimo e stia migliorando in aspetti nel gioco importanti.
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