(Il Romanista - P.A.Coletti) - Il futuro della Roma passa da lui, dalle sue sigarette, dai suoi occhi, dalle sue mani.
rassegna stampa roma
«Faremo un mercato di qualità»
(Il Romanista – P.A.Coletti) – Il futuro della Roma passa da lui, dalle sue sigarette, dai suoi occhi, dalle sue mani.
Instancabile, Walter Sabatini. La proprietà americana si è affidata totalmente a lui, gli ha consegnato le chiavi del progetto tecnico. Walter da vero stakanovista, tra una sigaretta e l’altra, dal giorno in cui ha firmato il contratto non ha pensato che alla Roma, 24 ore su 24. «Sono un uomo stressato, la notte non dormo mai» aveva detto Sabatini nel giorno della sua presentazione la scorsa estate. Fenucci arrivò addiritttura a lamentarsi delle sue telefonate notturne. E i numeri del mercato romanista stanno lì a certificare che di lavoro da fare ce n’era eccome. 11 nuovi acquisti per la prima squadra, 3/4 giovani provenienti da tutto il mondo da inserire nella Primavera, contratti pesanti da smaltire, giocatori in esubero da piazzare. Una vera e propria rivoluzione.
Il più è stato fatto? Assolutamento no. Il difficile viene adesso. Ora è tempo di consolidare il processo iniziato solo 8 mesi fa. «Abbiamo bisogno di 2-3 giocatori di livello – ha detto ieri ai microfoni di Rete Sport Walter Sabatini -. Poi ci saranno dei ragazzi sulla scia di quello che abbiamo intrapreso quest’anno. Sarà l’uno e l’altro, speriamo di essere fortunati». La fortuna, si sa, aiuta gli audaci. E il progetto degli americani, della coppia Baldini-Sabatini, di Totti e De Rossi è più che audace. Ma qualcosa da cambiare, da rivedere, inevitabilmente ci dovrà essere, Walter lo sa bene ma preferisce non sbilanciarsi: «Sarebbe ingeneroso dire chi sostituirei». Non lo dice, ma nella sua testa è già tutto deciso. Si muove sempre in anticipo il ds giallorosso, il 31 agosto affermò di stare già lavorando per il mercato estivo del 2012, questo che arriva. La prova è Dodò, primo rinforzo della nuova Roma. «Arriveranno altri giovanissimi, anche loro, e non solo i giocatori di livello, possono imprimere una svolta ad una società». Da Trigoria l’hanno sempre detto, non importa l’età esistono solo giocatori forti o non forti. «Dobbiamo puntare sulla qualità più che sulla quantità» rimane il pensiero di Sabatini. Qualità che va migliorata prima di tutto in difesa. «È difficile trovare un grande difensore centrale. È evidente che in giro non c’è, basta vedere anche le grandi formazioni d’Europa. Anche la storia di Thiago Silva è un po’ controversa. In questo ruolo è difficile trovare un giocatore di grandissimo livelllo ma qualcosa troveremo, non vi preoccupate siamo molto attivi». [...]
. Nella prossima stagione potrebbe ripresentarsi un "problema" per Sabatini: Marco Borriello. «Nel contratto c’è un’opzione libera e quindi la Juventus non ha nessun obbligo. Le considerazioni ad oggi vengono comunque fatte su una scia emotiva. Bisogna valutare a fine stagione, le prestazioni potrebbero cambiare. Se il ragazzo facesse 2-3 prestazioni importanti con qualche gol, la Juve cambierebbe idea e sono sicuro che una decisione ancora non l’hanno presa. Così come la Roma non ha ancora deciso per Marquinho o Kjaer. Siamo in una fase interlocutoria». Ciò che sicuramente ha deciso Walter è di puntare sui giovani, non giovani in quanto giovani ma in quanto campioni. La Roma è una delle poche società in Italia, se non l’unica, che attua nel concreto questa idea di calcio.[...]
E la Roma da quando è iniziata la new era sta provando a cambiare mentalità, partendo proprio da Trigoria. E i risultati già si vedono sul campo. «La finale di Coppa Italia Primavera deve essere considerata una vittoria di tutti, ma in particolare di Alberto De Rossi – ha detto Sabatini -. Io lo considero un uomo trainante e trascinante. Allena i ragazzi e lo fa benissimo, si pone come un padre di famiglia all’interno del gruppo». Walter confessa di spiare molto spesso quello che succede tra i piccoli di casa propria: «Per il mercato io guardo soprattutto dentro i recinti di Trigoria». Anche perché lui a Roma sta bene, benissimo. «Mi trovo bene nel calcio che sto facendo alla Roma. Facciamo un calcio normale e ci stiamo affidando ad un allenatore che privilegia un progetto di campo. Ora a distanza di qualche mese sappiamo che abbiamo fatto bene a puntare su di lui. Vogliamo alzare la soglia del talento e della spettacolarità del gioco e speriamo di farlo presto. Vogliamo far queste cose che sono l’essenza del calcio».[...]
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