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«Con il “mio” Boemo potete vincere subito»

(Il Romanista-P.A.Coletti) «Zeman è un vincente ed è tornato a Roma per vincere. Da subito». Onofrio Barone ne è convinto, il Boemo è qui per emozionare.

Redazione

(Il Romanista-P.A.Coletti) «Zeman è un vincente ed è tornato a Roma per vincere. Da subito». Onofrio Barone ne è convinto, il Boemo è qui per emozionare.

L’ex giocatore del "Foggia dei miracoli" - Barone era uno dei due intermedi di centrocampo del 4-3-3 - è uno che Zeman lo conosce bene. «Io sono nato con Zeman, ho fatto tutte le giovanili con lui a Palermo - racconta in esclusiva a Il Romanista -. È stato il mio padre calcistico, tutto quello che so lo devo a lui, se sono riuscito ad avere una carriera nel calcio è tutto merito suo». Un figlio che una volta diventato adulto ha ritrovato il padre nel paradiso di Zemanlandia a Foggia. «In Puglia siamo stati insieme tre anni, due in B e uno in A. Ho un ricordo fantastico di quegli anni. A lui devo tutto, fin da quando ero piccolo mi ha sempre insegnato l’importanza del lavoro. È un maestro di calcio. La caratteristica che lo rende unico è che lui non allena solamente ma insegna calcio, che è cosa ben diversa». (...) «Nel ritiro pre-campionato io, come altri, accusai un dolorino e chiesi al mister di potermi fermare per precauzione, e lui mi disse "corri che ti passa". Fin quando non ti vedeva stramazzato a terra, non ti lasciava riposare». Ora il «corri che ti passa » riguarderà Totti e compagni.

 

Barone, come ha accolto la notizia del ritorno di Zeman sulla panchina della Roma? Non mi può far altro che piacere, anche perché era da tanti anni che lui mancava dal massimo campionato. Si meritava di tornarci molto prima. Anzi, non avrebbe mai dovuto lasciare la Serie A. Grazie alle imprese del suo Pescara è tornato al centro dell’attenzione. Non è che lo scopriamo adesso Zeman, ora è sulla bocca di tutti, ma Zdenek è rimasto sempre lo stesso.

Quali obiettivi si porrà Zeman per questa nuova avventura romanista? Lui è un vincente, ha una mentalità improntata sempre alla vittoria che riesce a trasmettere e inculcare alla sua squadra, ai suoi ragazzi.

Si può puntare allo scudetto? Io ritengo che Roma sia una piazza davvero importante e penso che abbia tutte le carte in regola per essere protagonista. La Roma deve lottare per vincere subito, sarebbe uno scandalo il contrario. È una squadra che ha sempre avuto grandi giocatori e ce li ha anche quest’anno.

È giusto dire che per la prima volta Zeman avrà a disposizione una rosa realmente competitiva? Assolutamente sì. Guardando la rosa della Roma di quest’anno c’è da dire che si parte da una buona base. Poi sono sicuro che il mister ha già parlato con la società per inserire qualche altro giocatore che possa far comodo. Sicuramente la Roma si attrezzerà alla grande per affrontare da protagonista il nuovo campionato.

Guardando la rosa attuale, quali sono i giocatori più funzionali al gioco di Zeman? Il primo che mi viene in mente è Rosi. È giovane e molto veloce. Ha tutte le caratteristiche che piacciono al mister. Zeman da lui può tirar fuori il meglio. Stesso discorso lo si può fare per José Angel, il mister può esaltare le sue caratteristiche.

In attacco? Osvaldo se non sbaglio lo conosce molto bene, infatti quando era al Lecce lo prese dall’Atalanta per la Serie B. Sono sicuro che lo confermerà perché sa già cosa e quanto Osvaldo potrà dare alla nuova Roma. Poi ci sono Lamela e Bojan che definirei perfetti per gli schemi offensivi zemaniani. Sono giovani, con grande tecnica e ottima facilità di corsa, anche da loro sicuramente Zeman saprà tirare fuori il meglio.

E Totti? Avrà un ruolo da protagonista? Totti e Zeman hanno un feeling particolare. Nei primi due anni del Boemo a Roma Totti giocò da esterno sinistro offensivo. Oggi non so dove Zeman sceglierà di schierarlo, ma Totti non è mai un problema, anzi. È sempre meglio averlo nella propria squadra che contro. Zeman sicuramente troverà la soluzione per mettere in risalto le grandi qualità di Totti.

Altro giocatore chiave è De Rossi. Si è aperto il dibattito su quella che sarà la sua posizione in campo. Innanzitutto in conferenza Zeman ha specificato che De Rossi non è un difensore.

Visto che lei è stato un grande interprete del ruolo di intermedio nel "Foggia dei miracoli" del Boemo, quali sono le caratteristiche che Zeman cerca nei suoi centrocampisti? Corsa, ma tanta corsa. Bisogna sempre correre, a prescindere dal ruolo. Di base c’è sempre la corsa, anche per i portieri.

In base a questo De Rossi giocherà intermedio o regista? Negli ultimi anni De Rossi ha dimostrato che giocando in mezzo si esprime a grandissimi livelli. Va detto però che può tranquillamente fare anche l’intermedio perché è dotato di una buona corsa, ottimi tempi di inserimento e un bel tiro da fuori. De Rossi è talmente completo che può ricoprire tutti e tre i ruoli del centrocampo.

Quali saranno le richieste di mercato che Zeman farà a Sabatini? Non saprei indicare nessun nome. Prima di tutto ribadisco che la rosa della Roma è già di alto livello. Nel gioco di Zeman i terzini spingono tanto e sono fondamentali, mi aspetto che qualche rinforzo possa arrivare proprio sulla fasce difensive.

In molti in questi giorni si chiedono se Zeman in questi 13 anni sia cambiato, lei che lo conosce così bene che idea si è fatto? Posso assicurarvi che il mister non è mai cambiato. Zeman ha la sua ideologia di gioco, le sue metodologie di allenamento, e sono rimaste sempre le stesse.

A proposito di allenamenti, sono davvero così duri? Consiglio vivamente a tutti i giocatori della Roma di iniziare da subito ad allenarsi, per farsi trovare in ottima forma all’inizio del ritiro. Se non arrivano preparati, per loro sarà dura, molto dura. Come detto prima alla base di tutto c’è tanta corsa, poi i famosi gradoni, tanti balzi.

Il pallone si vede ogni tanto in allenamento? Sì, come no. L’importante è l’intensità, anche quando ci si allena con il pallone il ritmo non è mai blando. Gli allenamenti sono decisamente duri, ma poi la domenica sul campo i risultati si sono sempre visti, io ricordo che noi andavamo al doppio della velocità degli avversari.

Lei è un allenatore, ha fatto il vice di Mangia al Palermo quest’anno, nelle sue idee tattiche Zeman che influenza ha avuto? Zeman è inimitabile, è impossibile riproporre il suo 4-3-3. Tanti allenatori ci provano, tante squadre giocano con quel modulo ma nessuno riesce a esprimere il calcio di Zeman.

Il mister è unico. L’ha sentito ultimamente? Con lui è molto difficile sentirsi, non risponde mai al telefono (ride, ndr). Pochi giorni fa gli ho inviato un messaggio per congratularmi della vittoria con il Pescara e per il suo ritorno a Roma.