(Il Romanista-D.Galli) E’ straordinario pensare quanto sia tutto cambiato in appena dodici mesi. Un anno fa di questi tempi (il 16 gennaio, per la precisione) c’era la Roma di Ranieri che batteva anche con l’aiuto della fortuna
rassegna stampa roma
L’anno che verrà… è quello iniziato un anno fa
(Il Romanista-D.Galli) E’ straordinario pensare quanto sia tutto cambiato in appena dodici mesi. Un anno fa di questi tempi (il 16 gennaio, per la precisione) c’era la Roma di Ranieri che batteva anche con l’aiuto della fortuna
- mai particolarmente amica - proprio il Cesena, anche se a Cesena. (...)
Ma c’erano anche tante altre cose che non ci sono più. C’era la Sensi gestore per conto di Unicredit e un po’ stretta da Unicredit; c’era Montali diggì, capo del personale, e pure qualcosa di più. E poi c’era anche un mercato che l’estate prima dipendeva dalla conquista o meno della zona Champions, c’era che i rapporti tra la Roma e i suoi tifosi sembravano affievoliti, c’era che la comunicazione, per scelta filosofica non dei singoli certamente, era ridotta all’essenziale. Ma c’era soprattutto un immobilismo forzato dopo i giorni di gloria. C’era soprattutto, per ragioni oggettive, assenza di futuro.
Nel nostro orizzonte non c’erano undici acquisti, né Pallotta, ma non c’erano nemmeno i DiBenedetto, i Baldini, i Sabatini, i Fenucci. E Pannes, Winterling, ex capo del marketing dell’Adidas (l’Adidas!), o Arshad erano dei perfetti sconosciuti. (...) Allora si doveva procedere a tentoni, adesso c’è una società complessa, articolata, che vuole piazzare un manager in ogni casella, che metterà decine di milioni nel capitale ma solo per ridare alla macchina un grande motore. Per trasformare una bella Giulietta sprint in una straordinaria Ferrari. Questo almeno l’intento dichiarato. E anche ieri, in un’intervista al Boston Globe, Mark Pannes lo ha confermato: «Prima di tutto bisognava assumere un incredibile staff tecnico per avere una squadra che potesse giocare con uno stile come quello del Barcellona, con un tecnico come Luis Enrique ex giocatore e tecnico proprio dei blaugrana. E’ un bellissimo stile di gioco e richiede un certo tipo di calciatori. Roma sta gareggiando per ospitare le Olimpiadi del 2020 e questo sosterrà il tentativo; lo stadio verrà finanziato da privati e Jim Pallotta è stato molto esplicito nello specificare che la nuova costruzione dovrà adattarsi alla realtà locale. Non verranno costruite enormi superfici commerciali, dove gli abitanti potrebbero lamentarsi del fatto che ‘prima qui c’era un bel ristorante’. Lo stadio sarà costruito a misura, uno stadio degno della città eterna».
INVESTIMENTI Estate 2010, soldi spesi per il mercato: zero. Estate 2011: 40 milioni. Ma non sono stati gli unici investimenti. La società è costata 70,3 milioni. Gli americani hanno pagato 42,18 milioni il loro 60%. Adesso, il club è atteso da uno sforzo economico altrettanto importante. Con la ricapitalizzazione del 30 gennaio dovrebbero essere immessi nel capitale sociale 50 milioni (30 a carico della DiBenedetto LLC), ma si potrebbe arrivare a 80. Se fossero 50, la cordata USA avrebbe speso complessivamente già una settantina milioni. Senza includere nella cifra i 40 milioni della campagna acquisti. American straccions?
BALDINIFranco Baldini, ragazzi, è l’America. E’ quello che voleva la romana gente, è un capitolo a sé di questo club, è l’architrave su cui poggia la società, un vicepresidente esecutivo vero e proprio, l’architetto che ha ripensato il club, l’uomo che ha condiviso la decisione di prendere Sabatini, che ha scelto Fenucci. Dalla sua volontà sono dipesi, e dipenderanno, i successi e gli insuccessi. E lui è pronto ad accollarsi tutte le responsabilità. Per esempio, per Luis Enrique. Lo aveva scelto contro tutto e contro tutti. I fatti gli stanno dando ragione. DiBenedetto gli aveva offerto carta bianca, lui l’ha presa per disegnarci la Roma.
BIGLIETTERIAE’ uno dei piatti forti della New Era. La biglietteria ha riservato in questi ultimi mesi parecchie novità. Innanzitutto la riduzione dei prezzi, tranne che per tre partite di cartello (Juve, Milan e derby). Poi un settore intero, i Distinti Nord lato Tevere, destinato alle famiglie, nell’ottica di uno stadio Olimpico senza più forze dell’ordine perché di loro non c’è più bisogno. L’ultimo passo per venire incontro ai tifosi è stato l’apertura di un botteghino all’interno del Foro Italico, a viale delle Olimpiadi. Il prossimo sarà invece il carnet di biglietti anche per i non tesserati. Coming soon…
STADIOPer lo stadio di proprietà eravamo fermi a un rendering. Nemmeno a un progetto, ma a una “visione” (perché tale è il rendering) dell’architetto Zavanella. Mancavano le risorse, ecco perché finora ci si era limitati a spendere solo tante parole. Con gli americani sono stati compiuti i primi passi concreti. DiBenedetto ha incassato i consensi istituzionali, poi la cordata americana ha messo il turbo. E’ stato affidato un incarico a un advisor per la selezione delle aree candidate ad ospitare la prossima casa della Roma. (...)
LUIS ENRIQUE Il segno tangibile della rivoluzione culturale griffata Baldini è proprio lui, Luis Enrique Martìnez Garcìa. E’ un tecnico vergine. Baldini lo ha voluto per rompere con il passato.«Luis Enrique – ha spiegato il dg - è stato scelto per iniettare un po’ di sangue fresco a una squadra che tanto fresca non era più». Scuola Barcellona, è rimasto fedele alle scelte che aveva fatto a Riscone, alla faccia di chi continua a sostenerne l’italianizzazione. E’ un hombre vertical, un uomo tutto d’un pezzo che chiede il massimo a se stesso prima che agli altri. Il suo IPad è il simbolo di un cambiamento di idee, prima ancora che di uomini.
MERCATO Un portiere, Stekelenburg, che para da vicecampione del mondo. Un terzino sinistro, José Angel, che sta dando segnali di crescita. Due centrocampisti, Pjanic e Gago, che l’Italia ora ci invidia. Un fantasista, Lamela, che a 19 anni solletica irriverenti paragoni. Un attaccante, Bojan, che una volta ci saremmo sognati e che adesso – misteri di questa isterica città – qualcuno vorrebbe già rispedire in Catalogna. E un altro attaccante, Osvaldo, fermato solo dalla jella. Già, Osvaldo. Costoso, ma un costo ripagato dai gol (7 + 1, quello in rovesciata). Avreste pensato a questo mercato, un anno fa dopo Cesena-Roma?
RAPPORTI CON TIFOSI Si chiama tifosi@asroma.it. E’ un buon inizio. Ispirata da una filosofia diversa, dalla volontà di rompere quel diaframma che separa il club dai suoi tifosi, la Roma ha inaugurato da qualche mese uno sportello per dialogare con loro. Si sta pensando adesso di aprire Trigoria, di concedere ai romanisti l’opportunità di assistere agli allenamenti. Sarebbe meraviglioso. Sarebbe quello che già accade all’estero, vedi ad Amsterdam. Si sta ripensando per questo sia la struttura del centro sportivo (non solo gli spalti), sia la viabilità ordinaria. Perché se la Roma diventasse città aperta, via di Trigoria andrebbe in tilt.
COMUNICAZIONE Trasparenza. E’ un altro punto chiave del Baldini-pensiero. A Trigoria, prendete per esempio il diverbio tra Lamela e Osvaldo, non si nasconde più nulla. Se non altro, perché tanto comunque quello che provi a celare alla fine uscirà. E sarà peggio. La Roma, anzi, adesso fa della comunicazione un cavallo di battaglia. A Trigoria hanno scoperto l’importanza dei social network. Su Facebook sono già oltre700 mila gli iscritti alla pagina ufficiale. La prima squadra della Capitale finita in B per illecito sportivo ne ha appena 25 mila. Duemila meno del gruppo “Il gol in rovesciata di Osvaldo avrà più fans della Lazio"
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