rassegna stampa roma

La Roma va avanti… Pjanic

(Il Romanista-C.Zucchelli) La frase giusta è quella che dice un tifoso dopo la partita: «Abbiamo perso 1-1». Una verità. Perché il pareggio casalingo ottenuto all’Olimpico contro un Bologna

Redazione

(Il Romanista-C.Zucchelli) La frase giusta è quella che dice un tifoso dopo la partita: «Abbiamo perso 1-1». Una verità. Perché il pareggio casalingo ottenuto all’Olimpico contro un Bologna

ben messo in campo da Pioli sa tanto di sconfitta. E per certe versi fa più male del ko di Torino in Coppa Italia. Perché arriva al termine di una settimana difficile, perché arriva in una giornata in cui cadono Udinese, Inter e Napoli e perché è impossibile non ricordare che, appena un mese fa, la Roma umiliò lo stesso Bologna a casa sua.

 

Sembra passata una vita, almeno a vedere ieri le due squadre in campo. La Roma in formazione "tipo" con Rosi e Juan di nuovo titolari, Greco al posto di Simplicio e Borini al posto di Bojan è infatti lontana parente di quella che, poco prima di Natale, aveva dominato al Dall’Ara e si capisce subito nonostante il primo tiro in porta, dopo un minuto, sia proprio dei giallorossi: Rosi recupera un pallone sulla linea del fallo laterale, passa indietro a Totti il cui tiro viene respinto da Gillet. E’ ancora il Capitano, poco dopo, a tentare la conclusione da fuori area ma il suo destro termina alto sopra la traversa. (...) Il Bologna prova a farsi vedere con le ripartenze in velocità di Di Vaio ma Heinze e Juan fanno buona guardia così come Stekelenburg, presente e attento nelle uscite. Al 18’ grande occasione per la Roma: Totti prende palla e da 30 metri lascia partire un destro meraviglioso che per un soffio non si infila sotto al sette. Rispetto alla partita di un mese fa il Bologna è un’altra squadra, i centrocampisti pressano a tutto campo - e a uomo - e la Roma fatica a creare gioco e occasioni. Luis Enrique è costantemente in piedi davanti alla panchina a dare indicazioni e inverte la posizione di Lamela (partito a destra) e Borini per cercare di dare una scossa alla squadra. Scossa che però non arriva perché il Bologna continua a dominare a centrocampo approfittando di tutti gli spazi che la Roma concede. Gli emiliani si divorano anche un gol al 35’ quando Raggi, dopo un calcio d’angolo, calcia incredibilmente fuori in scivolata un pallone che doveva soltanto essere appoggiato in rete. Cinque minuti e la Roma torna a farsi vedere dalle parti di Gillet: Lamela verticalizza per Borini ma il suo destro termina, ancora una volta, a lato. Il primo tempo finisce senza reti e con lo sguardo perplesso di Sabatini che vede la partita dall’alto, come al solito.

Si torna in campo con gli stessi undici e la Roma prova a dare una svolta alla gara: assist morbido di Totti per Borini, destro al volo e pallone a lato. Brividi al 5’ quando Di Vaio ruba il tempo a Juan, si invola verso la porta, dribbla Stekelenburg e da posizione defilata calcia in porta, trovando però il brasiliano sulla sua strada pronto a ribattere. La Roma non riesce a pungere, ci prova Pjanic di destro ma Gillet blocca senza problemi. Sul rinvio del portiere il Bologna passa meritatamente in vantaggio: lancio lungo, Juan buca il pallone, Di Vaio ci si avventa e stavolta non sbaglia. Luis Enrique fa un doppio cambio: fuori Lamela e Greco, dentro Bojan e Simplicio. I due entrano mentre la Roma si prepara a battere una punizione dal limite dell’area: sul pallone Totti e Pjanic, dopo il cambio batte a giro il bosniaco che batte Gillet e fa 1-1. Terzo gol stagionale per lui, secondo di fila all’Olimpico. Lo stadio prova a spingere la squadra ma è ancora il Bologna ad andare vicino al vantaggio con Di Vaio bloccato per due volte da uno straordinario Stekelenburg. Un gol se lo divora anche la Roma: splendida azione di Pjanic che tira col sinistro, Gillet respinge, sul pallone si avventa Simplicio che a porta vuota manda fuori. Ultimo cambio per la Roma alla mezzora: fuori Pjanic per un problema al ginocchio e dentro Perrotta, ma la musica non cambia. (...) La Roma, senza ordine, prova a buttarsi in avanti ma ogni tentativo è inutile.