rassegna stampa roma

La Roma 2014 del tifoso Oscar Wilde

 (Il Romanista  –  M. Bianchini) – Via ai fuochi d’artificio.

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 (Il Romanista  -  M. Bianchini) - Via ai fuochi d’artificio. Comincia la settimana di passione che culminerà nel catino nemico dello Juventus Stadium. C’è materia abbondante per poeti, scrittori, statistici del calcio, in una girandola di suggestioni sancite inevitabilmente dal gol di Turone vanificato dalla malafede. A proposito di quell’episodio che vide legittimato dal potere di allora lo scippo di uno scudetto, la realtà della nuova Roma di Garcia consiglierebbe di darci un taglio. Detto così brutalmente, potrebbe dar adito alla voglia di mettere in soffitta il ricordo di quella giornata maledetta. Assolutamente no. Però costruiamo una bella bacheca con relativa lapide e non parliamone più. Significherebbe scrollarci di dosso una sottile vena di vittimismo che non appartiene alle rinnovate ambizioni giallorosse proiettate verso il domani.

Esistono squadre galleggianti nell’anonimato che cercano nel passato qualche motivo principe ad alimentare l’orgoglio di esistere. Dietro il nobile sentimento troviamo solo il deserto per chi continuerà a cullarsi lucidando galloni ingialliti. Ai giovani tifosi romanisti piacciono quelli fiammanti del generale Garcia. I più anziani sono animati dallo stesso ardore ma con l’appendice della memoria che come scrisse Oscar Wilde "è il diario che ognuno porta sempre con sè". Con immenso rispetto per il poeta scrittore irlandese, osiamo dire che al momento sembrano più affascinanti i sogni vissuti durante le notti del presente. Questo non significa deporre in un cassetto la sua augusta massima. Nella vita servirà sempre come metro di paragone al corredo delle esperienze. Però ci perdoni mister Wilde se più prosaicamente diamo spazio alla passione romanista attesa all’immediato banco di prova. Ben vengano le foto ingiallite d’epoca, i racconti struggenti di epoche lontane. Serviranno a decorare le carovane giallorosse che troveranno tuttavia un formidabile alleato soltanto nelle braccia che agitano bandiere e stendardi. Nelle gole secche dalle grida.

La Roma forgiata da Garcia non galleggia su acque indefinite. Finalmente il vascello giallorosso è in grado di solcare gli oceani. Senza presunzione che appartiene alla vetusta signora che ci ospiterà, la consapevolezza giallorossa sa di poter marciare con la fronte rivolta al cielo verso le intristite rive del Po. Magari con tanta nostalgia per il biondo Tevere che al momento sembra il ricordo più propizio. Archiviamo dunque le storie antiche, riposte nell’angolino del cuore, per tentare di scriverne altre nuove. Forse queste brevi note finiranno per apparire blasfeme. Non abitiamo sul pianeta della verità infallibile. Semmai, ne faremo ammenda. Vogliamo soltanto modestamente fotografare le grandi emozioni di oggi che rifuggono dal passato zeppo di recriminazioni utili soltanto ai nemici irridenti. E’ vero, il gol annullato a Turone ha offeso la gustizia. Non bisognerà mai dimenticarlo. Però non è più tempo di ricordi. Ora pensiamo a bucare la rete odiata, magari con un missile terrificante di capitan Totti, come l’ultimo che lasciò annichilito l’amico Buffon.