(Il Romanista - V.Meta) - Per avere la sua vendetta ha dovuto aspettare sette mesi e mezzo. Sarà per questo che quando lascia lo spogliatoio Francesco Proietti Gaffi più che sorridere sembra ghignare di soddisfazione, alla faccia della temperatura sottozero e del gol del solito Cristante.
rassegna stampa roma
La rivincita di Proietti Gaffi
(Il Romanista – V.Meta) – Per avere la sua vendetta ha dovuto aspettare sette mesi e mezzo. Sarà per questo che quando lascia lo spogliatoio Francesco Proietti Gaffi più che sorridere sembra ghignare di soddisfazione, alla faccia...
«C’è voluta la neve per rivederti giocare» lo accolgono scherzando i genitori fuori da un centro sportivo Vismara che si va rapidamente imbiancando. Francesco sorride: alla partita di Milano pensava da due settimane, quando il cartellino giallo che ha fatto scattare la squalifica di Pigliacelli lo ha promosso titolare per la prima volta dall’inizio di una stagione cominciata con il piede sbagliato, fra infortuni e sfortuna che l’hanno tenuto fuori per quasi tre mesi. Con il Milan aveva un conto aperto troppo doloroso: proprio contro i rossoneri aveva giocato la sua ultima partita. (...)
Da un pomeriggio d’inizio estate a quello del gelido inverno milanese, la vendetta è stata il pensiero che l’ha aiutato nei giorni più difficili, fra risonanze magnetiche e il campo che sembrava un miraggio. La sua terza stagione da secondo di lusso di Mirko Pigliacelli - con cui ha vinto due scudetti consecutivi sotto età - ha confermato come gli inizi fortunati non siano esattamente il suo forte. L’anno scorso con gli Allievi rimediò un trauma cranico giusto a una settimana dal derby d’andata e rimase fuori un mese, prima dell’inizio di questo campionato è stato fermo per un infortunio al gomito e quando è rientrato non ha fatto in tempo a esordire - avrebbe potuto, visto che Pigliacelli è stato spesso convocato da Luis Enrique - per via di un brutto guaio alla spalla capitatogli un pomeriggio in allenamento. Niente di rotto, ma un lungo stop e tanta fisioterapia, il ritorno (in panchina) soltanto nel 2012. L’altroieri a Milano, nella gara che ha dato alla Roma la seconda finale di Coppa Italia consecutiva, l’occasione che aspettava da sette mesi e mezzo. Il Milan più che di un’impresa aveva bisogno di un miracolo, ma se non l’ha mai neanche sfiorato parte del merito va a Proietti Gaffi, due volte decisivo nel primo tempo su Speziale (in campo anche nel pomeriggio maledetto di San Casciano) e su Cristante, incolpevole sul gol dell’1-2 e poi ancora bravo su Petagna in pieno recupero. «Ho fatto nevicare, eh?» sorrideva avviandosi verso il pullman. (...)
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