rassegna stampa roma

La regola del 16 per De Rossi, il sempre presente

(Il Romanista) 16, 16 e ancora 16. Il numero chiave di Milan-Roma sembra essere questo. Almeno lo sarà fino al calcio d’inizio della partita. Sedici come il 16 dicembre, cioè oggi. Sedici, come la sedicesima giornata di un campionato fin qui...

finconsadmin

(Il Romanista)16, 16 e ancora 16. Il numero chiave di Milan-Roma sembra essere questo. Almeno lo sarà fino al calcio d’inizio della partita. Sedici come il 16 dicembre, cioè oggi. Sedici, come la sedicesima giornata di un campionato fin qui straordinario per la Roma. Sedici, come il numero di maglia di De Rossi, proprio l’uomo che ha dato il "La" alla rinascita giallorossa. Sedici, anche come le partite da titolare (compresa quella di stasera) di Daniele. Che sabato ha parlato, che ha spiegato quanto sia stata difficile la sua estate, di come la storia poteva cambiare in un modo e invece sta cambiando in un altro, più bello, più romanista.

Tanto romanista, il più romanista di tutti. Perché a De Rossi Garcia non rinuncia mai, anche se è diffidato da un po’, anche se ha l’alluce che continua a dargli fastidio. Sempre presente, sempre titolare. Sono rimasti in due: De Rossi e De Sanctis. Quindici su quindici, finora. Come Florenzi, che però non è partito sempre dall’inizio. Come Pjanic, che infatti a 15 si è fermato. Ma De Rossi non si vuole fermare, vuole aggiungere minuti su minuti, salire ben oltre i 1392 fin qui collezionati in campionato che non sono il record assoluto (c’è De Sanctis a quota 1429, ovvero tutti) solo per quella mezzora fuori da campo a Bergamo contro l’Atalanta. Un’eccezione, una rarità. Perché De Rossi è tornato quello che è sempre stato, il sempre presente. Quello che, da quando si è preso la maglia della Roma dei grandi, il Milan lo ha affrontato 19 volte (questa sarà la ventesima) tra campionato e Coppa, di cui 10 a San Siro.

Ma, se la storia di Daniele contro l’Inter è piena zeppa di momenti memorabili, quella con gli avversari di oggi lo è un po’ meno. Non per le vittorie, che sono 7 di cui 3 proprio a casa loro. Ma perché non ha finora lasciato il segno nel tabellino. Nessun gol, anche se ci andò vicino nel 2007 nel giorno del gol vittoria di Vucinic su cross di Cicinho. Al minuto 82 arrivò un rigore, Daniele sul dischetto, ma non ci fu il raddoppio. Poco male, perché i tre punti giunsero lo stesso. Ma resta quello zero nella casella dei gol fatti da cancellare al più presto, anche se lui non è tenuto a segnare. Anche se lui la differenza la fa qualche metro più indietro. Quest’anno l’ha fatta sempre. Quindici su quindici. Che stasera faranno 16. Come oggi, come le giornate. Come lui.