(Il Romanista - V.Vercillo) -«Terzo posto? Impegnandoci possiamo farcela». Sorride Juan mentre parla dell’obiettivo della Roma. Quello di sempre, che Luis Enrique e i suoi, nonostante tutto, non hanno mai perso di vista. «Ci proveremo».
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Juan: «Terzo posto? Sì»
(Il Romanista – V.Vercillo) – «Terzo posto? Impegnandoci possiamo farcela». Sorride Juan mentre parla dell’obiettivo della Roma. Quello di sempre, che Luis Enrique e i suoi, nonostante tutto, non hanno mai perso di vista. «Ci...
La seconda persona plurale utilizzata dal centrale brasiliano, intercettato da Il Romanista nella clinica romana Villa Stuart, riflette quanto il gruppo sia unito. Una cosa sola, una sola maglia. Anche se Juan non potrà aiutare i compagni a raggiungere l’obiettivo, non in campo. In un derby vissuto a denti stretti, in cui si è lasciato scivolare addosso dolore sia fisico sia psicologico, il difensore ha dovuto lasciare il campo anzitempo. Una diagnosi impietosa: lesione di secondo grado del legamento collaterale mediale del ginocchio destro. «Sono qui per fare un controllo, la gamba mi fa ancora un po’ male» dichiara Juan, che da due settimane a questa parte sta svolgendo intense sedute di fisioterapia per recuperare al meglio e il prima possibile.
La prima prognosi suonava come un verdetto di addio al campionato: si parlava di 45-50 giorni di stop. Quasi due mesi lontano dai campi. Questo significa che, nella migliore delle ipotesi, Juan potrebbe tornare in campo nella partita in casa contro il Napoli del 29 aprile. Oppure, più probabilmente vista la difficoltà del match, tre giorni dopo a Verona contro il Chievo. Ma queste prospettive potrebbero non essere avallate dagli esami svolti ieri a Villa Stuart. Accompagnato dall’aiuto medico sociale e dal suo procuratore, ieri pomeriggio Juan si è sottoposto a ecografia e risonanza magnetica, prima di essere visitato dal professor Mariani, uno dei maggiori esperti di patologie legate a ginocchia e caviglie e del loro trattamento chirurgico. Le opzioni, per il momento, sono due. La prima è quella di un intervento chirurgico immediato, in modo da poter cominciare la riabilitazione il prima possibile. L’alternativa sarebbe proseguire con la terapia per riuscire a tornare in campo prima della fine del campionato. Solo a fine stagione, a quel punto, si dovrà pensare all’operazione al ginocchio. «E’ andata come doveva andare» ha detto il centrale subito dopo gli accertamenti strumentali. (...)
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