rassegna stampa roma

Il buongiorno di Pallotta a Boston

(Il Romanista – D.Galli) – Slang bostoniano, personalità da very important american businessman e quell’innato piacere di stupire.

Redazione

(Il Romanista - D.Galli) - Slang bostoniano, personalità da very important american businessman e quell’innato piacere di stupire.

Dopo l’ormai leggendario tuffo nella piscina di Trigoria, James Pallotta ha sorpreso nuovamente la squadra presentandosi nella mattinata di ieri al Boston Harbor Hotel. Un evento, definiamolo così, che la Roma ha commentato sulla propria pagina Facebook: «Il buongiorno alla squadra a Boston è dato direttamente da James Pallotta che vuole subito una foto con i suoi ragazzi! Che inizio di giornata per i giallorossi!». Giornata che poi è proseguita all’insegna della serenità. Mentre Pannes, Baldini e Pallotta hanno incontrato il sindaco Thomas Menino, la squadra ha approfittato della mattinata libera concessa dal sergente di ferro Zeman per enjoy Boston, per passeggiare nella città natale della cordata a stelle e strisce. Totti, Heinze e Osvaldo hanno fatto un salto al Quincy Market, che prende il nome dal sindaco che lo fece costruire (senza costi per la collettività) tra il 1824 e il 1826: Josiah Quincy. Osvaldo e Heinze si sono fatti fotografare accanto al monumento a Arnold Jacob "Red" Auerbach, che con i Celtics si accendeva un sigaro ogni volta che conquistava un titolo NBA. Per la cronaca, da coach prima e da allenatore poi, ne ha vinti undici. Hai visto mai che sia di buon auspicio per il tabagista Zeman. Dopo lo svago, il lavoro.

Nel pomeriggio, alle 17, la squadra si è allenata in vista della seconda amichevole della tournée, domani a Fenway Park con il Liverpool (00.30 ore italiane, diretta Sky Sport 1). «La Roma è come una pianta di bambù che cresce piano piano sotto terra e poi emerge in tutta la sua bellezza». L’amministratore delegato (assieme a Claudio Fenucci) Mark Pannes non poteva usare una metafora migliore per descrivere il lavoro che si sta facendo in seno alla società. «Sono molto soddisfatto, abbiamo ricevuto un’ottima accoglienza, la Roma è un club speciale per molti tifosi», ha raccontato a Roma Channel, «ce ne rendiamo conto quando usciamo dall’Italia. Chicago ha risposto con molto entusiasmo. Abbiamo suscitato tantissimo entusiasmo attorno ai giocatori. A testimonianza di questo, abbiamo incontrato un tifoso irlandese, di Galloway, che ci ha confessato che a Natale riceve sempre la maglia di Francesco Totti. Questo dimostra il potenziale del club. Penso che costruire la base commerciale di una società non sia facile. È come una pianta di bambù che cresce piano piano sotto terra e poi emerge in tutta la sua bellezza. Abbiamo lavorato molto, abbiamo avvicinato i tifosi al club, tramite i social network e questa tournée. E siamo contenti di avere avuto successo. Se credi nel lavoro del club e hai i tifosi più belli del mondo, allora i risultati possono arrivare. Noi stiamo puntando sui giovani di talento e sui veterani. Abbiamo tanti ragazzi sui quali puntiamo e vogliamo avere in futuro successi importanti». Perché i successi portano profitto. Certo. Ma soprattutto perché il suo capo, James Pallotta, non ama perdere. E si prende quello che vuole. È successo con i Celtics in cinque anni. Succederà anche con la Roma. Di questo, non ne è certo solo Pannes.