(Il Romanista - D.Giannini) I complimenti di un collega fanno sempre piacere, e in questi mesi non gli sono certo mancati.
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Guardiola: «Luis Enrique? Eccellente
(Il Romanista – D.Giannini) I complimenti di un collega fanno sempre piacere, e in questi mesi non gli sono certo mancati.
Ma se le parole di stima arrivano direttamente del Re, allora si tratta di una vera e propria consacrazione. Quella che ha ricevuto ieri Luis Enrique da Pep Guardiola.
Il tecnico campione d’Europa, del Mondo, di tutto. L’allenatore della squadra più forte del pianeta, del decennio, forse di sempre, ha incoronato il suo allievo.
Lo ha fatto nella conferenza stampa alla vigilia della prima partita dell’anno, quella di questa sera contro l’Osasuna nell’andata degli ottavi di finale di Coppa de Re. Vale a dire la squadra che, meno di tre mesi, fa aveva polverizzato battendola 8-0 (...).Una partita passata alla storia per il risultato, il gioco, l’83% di possesso palla e per le parole del malcapitato allenatore della formazione di Pamplona che alla vigilia aveva previsto la catastrofe dicendo: «Se li pressi ti fanno 8 gol, se ti difendi ti fanno 8 gol». Detto, fatto.
Ecco, lo stesso Pep Guardiola ieri ha parlato così del tecnico romanista: «Non ho avuto modo d’incontrare Luis Enrique durante il periodo natalizio. Però faccio i complimenti a lui per il lavoro svolto e ai suoi dirigenti per la pazienza dimostrata. È un allenatore eccellente e ha la virtù di fare ciò che vuole, senza lasciarsi influenzare. Cosa che alla lunga comporta grandi benefici». Insomma, descrive Luis come uno che insegue le sue convinzioni, che non fa scelte di comodo, che va dritto per la sua strada. Tutte qualità che i tifosi romanisti hanno visto da vicino, in qualche circostanza anche criticato (...). Guardiola, invece, lo ha apprezzato da sempre. Sicuramente già ad agosto, quando Luis era appena arrivato nella Capitale e già erano piovute su di lui un mare di critiche per l’eliminazione dall’Europa League.
In quella occasione Pep in una intervista a Premium Calcio spiegò: «C’è bisogno di pazienza, il mondo non si fa in due giorni. Se vado io alla Roma pretendono che in due o tre settimane giocano come gioca ora il Barcellona? Purtroppo nel calcio non c’è tempo, è il nostro mestiere, ma sono sicuro che, se lo sosterranno, farà un grandissimo lavoro, anzi ne sono sicurissimo. Luis Enrique è un allenatore di personalità». Il sostegno, in effetti, c’è stato. Sia da parte della società, sia da parte dei tifosi. E i risultati si stanno vedendo. Ancora lui, Guardiola, a metà settembre dopo la partita di Champions con il Milan disse ai microfoni di Sky: «Quando le cose non vanno bene, si sa che l’allenatore è il primo imputato. Luis Enrique è un allenatore fortissimo, sono convinto che riuscirà a imporsi e a trasmettere la sua personalità».
Lo diceva allora che la Roma ancora doveva trovare la sua prima vittoria in campionato, figurarsi adesso che ci sono stati i successi di Napoli e di Bologna, con quest’ultimo che in quanto a possesso palla, pur senza arrivare a quel mostruoso 83% con l’Osasuna, è stato un po’ in stile Barça. E’ ormai chiaro che Guardiola non perde occasione per fare i complimenti a Luis Enrique. E sono parole sentite, non di facciata, non legate al passato blaugrana di entrambi e nemmeno a vincoli di amicizia. No. Perché Guardiola non ci ha pensato su due volte a lanciare qualche stoccata al successore di Luis, a quell’Eusebio Sacristan che è ora sulla panchina del Barça B.
E’ di qualche giorno fa la notizia della sua arrabbiatura per le troppe vacanze date da Sacristan ai suoi ragazzi, non in linea con le esigenze della prima squadra. Insomma, Pep, aldilà dell’aspetto tranquillo, è uno che le cose le dice. Anzi, le ha dette: «Luis è un allenatore eccellente». Ha parlato anche dei benefici di cui nel lungo periodo beneficerà la Roma per la sua presenza. Basta aspettare
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