(Il Romanista - D.Galli) Oggi alle 15 si gioca Roma-Inter. Con la palla. Quella di vetro. «Domani (oggi, ndr) dovrebbe cominciare a nevischiare durante la partita.
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Ghiaccio ovunque. Però si gioca
(Il Romanista – D.Galli) Oggi alle 15 si gioca Roma-Inter. Con la palla. Quella di vetro. «Domani (oggi, ndr) dovrebbe cominciare a nevischiare durante la partita.
Ce lo ha detto l’Aeronautica Militare. A che ora? E che ne sappiamo, mica abbiamo la palla di vetro». Così parlavano ieri in Prefettura, l’organo preposto alla tutela dell’ordine pubblico (...). Peccato, però. La città ce la mettiamo noi, i fiocchi dovrebbero cadere, la palla di vetro ce la potrebbero pure mettere loro. O no?
Si gioca. Non pare vero. E infatti per tutto ieri mezza Roma, quella che non è rimasta bloccata sul Raccordo, si è domandata proprio questo: ma Roma-Inter si disputa? La Lega di A e il Coni si sono affidati completamente alla Prefettura di Roma, che a sua volta si è confrontata con Protezione Civile e Campidoglio. Decisive sono state le informazioni dell’Aeronautica Militare, secondo cui le precipitazioni potrebbero riprendere durante l’incontro. Il Coni, da parte sua, ha predisposto il riscaldamento del terreno di gioco, che è stato anche coperto con degli appositi teloni. La neve è stata spalata via ieri dal campo e dalla pista di atletica da circa 340 addetti, tra manutentori e spalatori. Il sale sarà sparso sul campo, sulle tribune e anche in tutto il parco del Foro Italico per evitare cadute rovinose degli spettatori.
(...) Più che la neve, spaventa il ghiaccio. Nella notte il termometro è sceso qualche grado sotto lo zero. «Ai tifosi dico di stare vicini alla Roma, contro l’Inter vogliamo assolutamente vincere». L’altro giorno, ma prima di una nevicata storica, Totti chiedeva ai romanisti il loro sostegno. L’Olimpico, per cause di forza maggiore, potrebbe deluderlo. I 15 mila che hanno comprato un biglietto non dovrebbero mancare l’appuntamento. Ma gli abbonati?
A Trigoria sono realisti, più che pessimisti: molti tesserati rinunceranno a Roma-Inter. Loro malgrado. Peccato per la palla di vetro della Prefettura, quindi. Ma peccato pure per chi si perderà questo Roma-Inter. Se Roma-Inter negli ultimi anni non è mai una partita come le altre, figuratevi questo RomaInter. Che significa parecchie cose. Vuol dire le sfide tutta tango tra Heinze e Samuel, Gago e Cambiasso e Lamela e Milito, ma vuol dire soprattutto Luis Enrique contro Ranieri, l’innovazione al passo di tika-taka contro la normalità al potere, gli otto giocatori in attacco contro il primo non-prenderle, la Roma che si rinnova contro la Roma che sfiorò lo scudetto come splendido canto del cigno, segno di un declino che la stagione successiva sarebbero divenuto inarrestabile. Fino all’avvento degli americani, e con loro di Baldini, Sabatini e Luis Enrique. Roma-Inter conta. Ma per loro tre conta di più.
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