(il Romanista - P.Cento) Condivido appieno lo striscione apparso domenica scorsa in curva, in occasione di Roma-Inter, e che recitava “Forza natura, che ha riportato il calcio alle 15”.
rassegna stampa roma
Gelate fratres
(il Romanista – P.Cento) Condivido appieno lo striscione apparso domenica scorsa in curva, in occasione di Roma-Inter, e che recitava “Forza natura, che ha riportato il calcio alle 15”.
Credo infatti che il caos climatico di questi giorni possa, molto proficuamente, essere utilizzato per fare una riflessione su un calcio che, a mio parere, può e deve tornare a vivere di domenica nell’orario tradizionale delle 15. Ovvero quello che, innanzitutto, consente alle persone e alle famiglie di andare a vedere in modo comodo la partita allo stadio.
Giocare lunedì sera in queste condizioni atmosferiche, con una temperatura che sfiora i 10 gradi sotto lo zero, è solo la conferma di un calcio senza razionalità (...)
Basti dire che l’Artemio Franchi di Siena è un impianto decisamente obsoleto e che già in condizioni normali è al limite della sicurezza (...) La riflessione va fatta anche perché, al contrario di quanto sostengono in molti, ovvero che siamo di fronte a qualcosa di eccezionale, ciò che accade rischia invece di vedere l’eccezionalità diventare, con il tempo, l’assoluta normalità.
C’è una forte sottovalutazione del problema, visto che, come ci confermano quotidianamente scienziati e studiosi della materia, non siamo più davanti a semplici cambiamenti climatici ma a ciò che definiamo oggi un vero e proprio “caos” climatico. Siena costituisce quindi l’ultimo appello per far sì che il calcio dimostri un po’ di razionalità, se non si vuole ucciderlo definitivamente.
Ricordo a questi signori, che vogliono gli stadi vuoti e le poltrone di casa piene davanti al televisore, che tra un po’ dovranno fare i conti con stadi vuoti ma poltrone di casa altrettanto vuote. E solo così, forse, impareranno la lezione.
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