(Il Romanista - D.Galli) - Non c’è alcuna trattativa in corso con la Roma per la cessione dei suoi terreni. L’Eni, l’azienda capitanata dall’ex a.d. di Unicredit Alessandro Profumo, e proprietaria dell’area del Gazometro, lo ha precisato ieri attraverso un lancio di Radiocor, l’agenzia di stampa de Il Sole 24 Ore. Non c’è una trattativa, dice l’Eni. E quel terreno, a quanto risulta, non compare nemmeno nella short list preparata dall’advisor della Roma, Cushman & Wakefield.
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«Gazometro, nessuna trattativa»
(Il Romanista – D.Galli) – Non c’è alcuna trattativa in corso con la Roma per la cessione dei suoi terreni.
Non risultano trattative, però risulta altro. Per esempio, che la Roma ci abbia fatto più di un pensiero sopra. Perché uno stadio a ridosso del centro della città fa gola, e non presenterebbe nemmeno tutti quegli ostacoli di viabilità che a prima vista sembrerebbero esserci. Registriamo la posizione dell’Eni, comunque. Intanto, sulla questione stadio è intervenuto anche Luca Parnasi, costruttore romano e romanista che alle luci dei riflettori preferisce quelli dei campi da calcetto, dove se la cava discretamente bene, e che ha in gestione i terreni di Tor di Valle. «È una procedura complessa, aspettiamo», ha detto Parnasi a margine dell’assemblea dell’Acer, l’Associazione dei costruttori romani. Tor di Valle appartiene all’amministratore dell’ippodromo, Gaetano Papalia, che però mesi fa ha stipulato con Parnasi un contratto a termine: «Prevede - ha spiegato un mese fa lo stesso Papalia a Roma Uno - il trasferimento dell’area nelle mani del costruttore, alla condizione di stipulare un accordo di programma tra il costruttore e l’amministrazione comunale di Roma. Un accordo di programma che prevede la valorizzazione urbanistica di quest’area, che può essere un insediamento residenziale particolare con vantaggi per l’interesse pubblico come la bonifica, proposta dal costruttore, l’acquirente di questa zona».
Chi tifa per lo stadio è Alemanno, sindaco ancora per poco: in primavera scade il suo mandato e si va al voto. «Credo - ha detto ieri - che le nostre squadre, Roma e Lazio, possano prescindere anche dalla legge sugli stadi per averne uno loro. Abbiamo atteso molto, ci sono state difficoltà e problemi di accordo tra i partiti, ma sono sicuro che almeno uno stadio verrà fuori entro la fine dell’anno». Eppure, il presidente del XII Municipio, leggi Tor di Valle, sembra perplesso. «Annuncio vicino? Accogliamo con piacere questa notizia - ha commentato a gazzettagiallorossa.it - ma come al solito deve essere supportata da atti concreti. Ora mi aspetto che arrivi una proposta ufficiale dalla giunta comunale. Da parte nostra, abbiamo dato un parere indicando le problematiche che c’erano e che abbiamo riscontrato. Le abbiamo mandate agli uffici comunali che ora dovranno presentare in giunta un progetto definito. Se c’è stata un’accelerazione nelle procedure? Dal nostro punto di vista no. Noi abbiamo dato il nostro parere, ma non significa che non ci sia stata un’accelerazione»[...]
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