(Il Romanista - V.Meta) Era andato sul dischetto con la responsabilità della fascia di capitano e la sicurezza di chi un rigore non lo sbaglia neanche in allenamento, con il portiere aveva scambiato appena uno sguardo, poi aveva appoggiato la palla agli undici metri e aveva calciato. Parato.
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Freddezza e rigori, ecco Svedkauskas
(Il Romanista – V.Meta) Era andato sul dischetto con la responsabilità della fascia di capitano e la sicurezza di chi un rigore non lo sbaglia neanche in allenamento, con il portiere aveva scambiato appena uno sguardo, poi aveva appoggiato...
Nel gelo di La Spezia la notizia non era tanto che la Roma era sotto di un gol nella semifinale del Viareggio contro la Fiorentina, ma che qualcuno aveva parato un calcio di rigore a Federico Viviani. L’autore della piccola impresa era Tomas Svedkauskas e allora (...) non poteva certo immaginare che di lì a sei mesi quella giallorossa sarebbe diventata la sua maglia. Per dargli il premio di miglior portiere del Torneo non hanno dovuto cambiare il regolamento che imponeva di assegnarlo scegliendo solo fra quelli delle due finaliste, ma solo perché era già stato modificato allargando i papabili a tutti i portieri della competizione. Svedkauskas l’ha vinto sbaragliando la concorrenza, visto che a toglierglielo non sono bastate neanche le prodezze in finale di Mirko Pigliacelli e il rigore parato a Viviani era solo l’apice di un torneo da protagonista. D
iciotto anni compiuti un paio di settimane fa, è stato lui l’ultimo grande colpo di Pantaleo Corvino, che l’ha scovato in Lituania dove giocava nello Švyturys Marijampole, la squadra della sua città, per portarlo a Firenze in prestito con diritto di riscatto. Fino a gennaio si è dovuto limitare agli allenamenti perché la Fiorentina non poteva tesserarlo, la prima partita ufficiale l’ha giocata contro la Juventus e da allora non è più uscito chiudendo la stagione in Primavera con quindici presenze in campionato fra fase a gironi e playoff. Solo in due occasioni ha preso due gol nella stessa partita (...) e curiosamente quando è successo la Fiorentina non ha mai perso, anche se poi si è dovuta fermare a un passo dalle fasi finali cedendo solo ai calci di rigore contro il Varese. Con un rendimento così, il riscatto sembrava scontato: invece Daniele Pradè non era di quest’idea, Sabatini non se l’è fatto scappare e da ieri Tomas è ufficialmente un giocatore della Roma, con un contratto di cinque anni. Oggi partirà per Riscone dove condividerà allenamenti e magari anche la stanza con l’altro portiere del ’94, Francesco Proietti Gaffi, e almeno fino a domenica, quando arriverà Stekelenburg, saranno loro due a dividersi con Lobont l’onore e l’onere di opporsi a Totti e Lamela.
Dieci giorni che serviranno al giovane lituano per calarsi nella nuova realtà. Non che sia un tipo con problemi di ambientamento: a Firenze, tre mesi dopo il suo arrivo, si destreggiava con invidiabile disinvoltura non fra i pali del Poggioloni, ma sulle note del minuetto, con tanto di smoking nero per una serata di beneficenza. Ora che è in ballo con Zeman, non gli resta che ballare.
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