(Il Romanista-V.Meta)-Colpa di Berardi. Non solo per i due punti scippati dal quel suo gol all’Olimpico, ma anche per il poker che oltre a costare la panchina ad Allegri, è riuscito a far passare un po’ in secondo piano quello che ieri Rudi Garcia ha definito «il gol più bello dell’anno». E detto dal red carpet della premiazione del Pallone d’Oro fa un certo effetto, anche perché ricorda i Golden Globe, dove La grande bellezza di Sorrentino ha trionfato a poche ore di distanza dalla grande bellezza di Florenzi, proiezione unica per i 37mila dell’Olimpico.
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Florenzi, la grande bellezza
(Il Romanista-V.Meta)-Colpa di Berardi. Non solo per i due punti scippati dal quel suo gol all’Olimpico, ma anche per il poker che oltre a costare la panchina ad Allegri, è riuscito a far passare un po’ in secondo piano quello che ieri Rudi...
Il giorno dopo la rovesciata che ha fatto stropicciare gli occhi a tutta Italia e che è finita direttamente in testa alla classifica delle migliori dieci giocate della settimana per ESPN, c’è chi prova a spiegare il gesto tecnico e chi evoca paragoni illustri, su tutti quello più facile, l’immagine di Piola emblema delle figurine Panini. D’altra parte, un fotomontaggio con Florenzi su un pacchetto di figurine aveva fatto il giro dei social network già nella serata di domenica, quando i complimenti di compagni e avversari sul web si susseguivano senza sosta.
«Sono felice per la vittoria e per il gol, grazie a tutti», il messaggio di risposta urbi et orbi pubblicato ieri da Alessandro, quasi frastornato da tanto clamore. Un po’ perché un gioiello del genere non se l’aspettava nemmeno lui, perché una cosa sono le prove con Fred Bompard nel silenzio di Trigoria, ben altra una partita vera, un po’ perché il carattere schivo gli porta sempre un pizzico di imbarazzo quando gli fanno i complimenti. Complimenti che gli ha fatto anche Andrea Bertolacci, l’amico di una vita che domenica tornava a Roma da avversario. «Non lo sa neanche lui come ha fatto...», sussurrava il centrocampista rossoblù lasciando lo stadio, con la faccia di chi proprio non ci riesce ad arrabbiarsi con un amico.
Quanto a Florenzi, è uscito per ultimo dallo spogliatoio, non prima di aver fatto il giro delle televisioni ed essersi convinto che sì, era proprio tutto vero. Non ci si fosse messo di mezzo Berardi, probabilmente la sua rovesciata (e la grande bellezza della Roma che non si arrende) sarebbe rimasta il principale argomento di discussione in tutte le trasmissioni della seconda serata calcistica. Invece si è diviso i commenti con il gioiellino del Sassuolo anche sull’homepage dei siti dei principali quotidiani, dove il video con la sua prodezza è stato cliccatissimo. Alessandro si è goduto l’ebbrezza del giorno dopo nella sua Vitinia: un’occhiata ai giornali, una montagna di telefonate e messaggi a cui rispondere, i soliti amici.
Quelli che ai tempi del Crotone il sabato pomeriggio lasciavano il quartiere deserto e formavano gruppi d’ascolto per veder giocare lui e che una prodezza del genere l’avevano già vista. Crotone-Albinoleffe 5-2, 24 marzo 2012, Florenzi segna in stile Parola la rete del 3-1 e a fine partita viene premiato come migliore in campo. Gliel’avessero detto allora che un paio d’anni dopo si sarebbe ripetuto all’Olimpico, probabilmente non ci avrebbe creduto. Come non avrebbe mai creduto di ritrovarsi con concrete possibilità di andare in Brasile, e non certo in vacanza. «Io il Mondiale continuo a sognarlo, ma anche quello passa attraverso il lavoro». Come le rovesciate, no?
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