(Il Romanista - V.Meta) - Quando è finita la loro finale scudetto, Alessandro Florenzi e Giuseppe De Luca si avviavano in panchina con opposti stati d’animo, ma in quel momento il campione d’Italia era il secondo. Poco più di mezz’ora dopo, il romanista alzava la coppa sotto il cielo di Pistoia e per capire come sia stato possibile trasformare l’incubo in sogno, chiedere a Mattia Montini, non oggi magari, che è in ritiro con il suo Benevento. A un anno e mezzo dalla finale scudetto fra Roma e Varese, per Florenzi e De Luca è arrivato il momento di affrontarsi nel calcio che conta, salvo ritrovarsi compagni di squadra già dopodomani in Under 21, agli ordini di Devis Mangia, un altro che quella sera a Pistoia se la ricorda bene, visto che mentre sostituva il suo capocannoniere al 90’ il titolo era a molto meno che un passo da lui. Percorsi in un certo senso paralleli per De Luca e Florenzi, frutti tardivi della generazione ’91, arrivati in azzurro solo in Under 20 rispettivamente con Gigi Di Biagio e Francesco Rocca e rimasti in Primavera fino all’ultimo anno utile, sebbene l’attaccante alle finali 2011 ci arrivasse dopo con nove presenze e due gol in Serie B, mentre Florenzi aveva già assaggiato la Serie A per una manciata di minuti. Tutta la trafila nello stesso settore giovanile, Roma e Varese, poi l’esplosione al primo campionato da titolari in Serie B: trentacinque partite e undici gol Florenzi, trentaquattro e dieci gol De Luca (due in più contando anche le partite dei playoff).
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Florenzi-De Luca dallo scudetto all’Under 21
(Il Romanista – V.Meta) – Quando è finita la loro finale scudetto, Alessandro Florenzi e Giuseppe De Luca si avviavano in panchina con opposti stati d’animo, ma in quel momento il campione d’Italia era il secondo.
In estate li volevano tutti, Zeman ha posto il veto sul romanista, il varesino sapeva di meritarsi il salto in A e l’ha ottenuto l’ultimo giorno di mercato, quando l’Atalanta ha battuto la concorrenza di Parma e Udinese permettendogli di non dover nemmeno cambiare casa. Con Colantuono finora è sempre partito dalla panchina, ma a ridargli il sorriso ci ha pensato Devis Mangia, che lo ha fortemente voluto nella sua Under 21, al punto che i primi gol stagionali Giuseppe li ha segnati proprio con la maglia azzurra. Fuori e dentro il campo non potrebbero essere più diversi: De Luca, alias la Zanzara, è un estroverso ed ex testa calda (la B lo ha molto formato in questo senso), Florenzi riceve continuamente elogi per serietà e fair play. Look naturale per il romanista, decisamente più vistoso per l’atalantino, che per mesi ha sfoggiato pettinature che facevano apparire sobria la cresta di El Shaarawy (memorabile quando girava per Varese con il suo nome rasato sulla nuca). Proprio Devis Mangia li trasformerà da avversari in compagni di squadra nel raduno di domani sera in Abruzzo in vista del doppio impegno dei playoff con la Svezia (andata venerdì a Pescara, ritorno martedì 16 a Kalmar). Florenzi è un intoccabile, De Luca il pupillo, «ma lo convoco perché se lo merita» ha sempre puntualizzato il ct. L’anno scorso in B l’ha spuntata De Luca (un pari e una vittoria per il Varese), ma score favorevole per Florenzi, in gol nella gara di ritorno. Prima però c’è una partita da giocare: se andrà come un anno e mezzo fa, le emozioni sono assicurate.
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