(Il Romanista - D.Galli) - La bomba deflagra nella notte di venerdì. Quando le redazioni stanno per mandare in tipografia le pagine. Flash dell’Ansa delle 22,20: «Tentata truffa a danno della Roma, indaga la Procura».
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Falsi dossier, l’indagine s’allarga
(Il Romanista – D.Galli) – La bomba deflagra nella notte di venerdì. Quando le redazioni stanno per mandare in tipografia le pagine. Flash dell’Ansa delle 22,20: «Tentata truffa a danno della Roma, indaga la Procura».
A detta dell’agenzia sarebbero quattro gli indagati. I nomi vengono fatti la mattina dopo proprio dall’Ansa: l’ex storica firma del Messaggero, Roberto Renga e suo figlio Francesco e i conduttori di Centro Suono Sport Mario Corsi e Giuseppe Lomonaco. Ma c’è anche chi sostiene che la denuncia sia contro ignoti e che per ora nessuno dei nomi usciti sui giornali sia stato iscritto nel registro degli indagati. Pare che tutto sia partito da alcune intercettazioni che riguarderebbero un’indagine ben più ampia. Da indiscrezioni di stampa sembra comunque che l’inchiesta, condotta dal procuratore reggente Giancarlo Capaldo, possa allargarsi. Ore 22,20. È venerdì, appunto. Il lancio dell’Ansa recita: «La Procura della Repubblica della Capitale sta indagando su una tentata truffa a danno della As Roma. L’inchiesta - sulla quale la società giallorossa non ha voluto dire nulla - sarebbe scaturita da un’attività di “dossieraggio” svolta in ambienti dell’informazione romana». Dossieraggio. È un neologismo, è un termine coniato dalla stampa per descrivere «la creazione di un dossier contenente informazioni riservate o scottanti relative a una o a più persone, specialmente a fini di ricatto». (...)
In un pezzo a firma Carlo Bonini, il quotidiano diretto da Ezio Mauro fa nomi e cognomi. Sono quelli del giornalista Roberto Renga, del figlio Francesco e dei conduttori di Centro Suono Sport, Mario Corsi e Giuseppe Lomonaco. Si parla di una tentata truffa adanno della Roma. In realtà, la situazione è più complessa. Accade questo, racconta Repubblica: Roberto Renga, firma del Messaggeroe opinionista di Radio Radio, contatta Paolo Calabresi. È una delle "Iene" più conosciute, ma pure (anzi, soprattutto) un romanista doc. Per Repubblica, gli avrebbe detto di avere del materiale scottante. Roba forte. «In grado - riporta Bonini - di devastare l’immagine pubblica e privata di Franco Baldini, direttore generale del club, e di Mauro Baldissoni, avvocato membro del Cda». Che i due si incontrino, comunque, è fuori di dubbio. È lo stesso Renga a pubblicare il 7 marzo su Twitter una foto che lo ritrae intervistato da Calabresi. Torniamo alla ricostruzione di Repubblica. Per Bonini, Renga gli mostra «due fogliacci compilati a mano libera da chi sa chi». L’esistenza di un falso dossier risulta anche al Romanista. Sono scambi di sms tra Baldini e Baldissoni. Ma sono del tutto inventati, si parla di Baldini come di un massone e si lanciano accuse pesanti anche al ds Sabatini, reo in base a questo falso dossier di avere guadagnato dalle operazioni di mercato. Fango. (...)
Baldini e Baldissoni denunciano tutto alla Procura. La magistratura si mette immediatamente al lavoro. Anche se c’è chi, come Lomonaco, sostiene di non essere indagato («non sono mai stato indagato in vita mia per truffa o diffamazione e non mi è successo neanche in questo caso», avverte in radio) e chi come Renga parla invece già di dibattimento. La Digos, coordinata da Lamberto Giannini, perquisisce alcune abitazioni. In qualche casa sarebbero state rinvenute delle prove. «Mario Corsi e Giuseppe Lomonaco - si legge sul sito di Centro Suono Sport - scelgono di autosospendersi dai loro impegni professionali non certo per le gravi insinuazioni mosse nei loro confronti, ma per permettere che vengano intraprese tutte le azioni nelle opportune sedi. L’autosospensione è a tutela delle loro immagini e persone prima ancora che professionali. La scelta è rivolta anche alla volontà di non prestare il fianco ad attacchi mediatici privi di alcun riscontro e fondamento». «Io vado a dormire tranquillo, non mi è mai passato per la testa di usare la mia professione se non per motivi professionali». Questa è la posizione di Roberto Renga.
Mentre per tutto il giorno nelle radio romane si discute animatamente dell’indagine, della serie lei è favorevole o contrario?, un’Ansa delle 17,18 scuote nuovamente l’ambiente della stampa romana. «Tentata truffa Roma: indagine estesa ad altri "scontenti"». L’inchiesta potrebbe estendersi, riporta l’agenzia, «ad altri "scontenti" dell’attuale proprietà della Roma». Nel take si legge: «Gli inquirenti sospettano che nella vicenda possano essere coinvolti altri soggetti un tempo legati alla gestione della famiglia Sensi ed ora esclusi dai nuovi proprietari. Le posizioni di queste persone saranno esaminate nei prossimi giorni»
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