(Il Romanista - E.Masetti) - Un’ora e mezzo di allenamento, le carte mischiate, il buon umore e il problema alla caviglia di Stekelenburg superato, il differenziato di Pjanic e Totti.
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Domani una chance per Marquinho
(Il Romanista – E.Masetti) – Un’ora e mezzo di allenamento, le carte mischiate, il buon umore e il problema alla caviglia di Stekelenburg superato, il differenziato di Pjanic e Totti.
Penultimo allenamento prima della partita col Genoa ieri mattina a Trigoria. La squadra è scesa in campo alle 11 e Luis Enrique ha provato varie ipotesi di formazione: tra queste, quella con Marquinho a centrocampo e Bojan in attacco. Dei due, il brasiliano è quello con più possibilità di partire dall’inizio. Pjanic è ancora alle prese con la lesione muscolare - ieri ancora differenziato per lui, l’obiettivo è quello di tornare sabato prossimo a San Siro contro il Milan - e l’acquisto di gennaio della Roma si candida come suo sostituto al posto di Greco. Per lui sarebbe l’occasione di mettersi in mostra e di convincere la Roma a riscattarlo in estate. Più difficile che giochi Bojan dall’inizio: lo spagnolo non parte titolare da oltre due mesi ma nonostante l’assenza di Totti (anche lui alle prese col differenziato e anche lui intenzionato a tornare contro i rossoneri) dovrebbe di nuovo accomodarsi in panchina.
Luis Enrique infatti sembra orientato a far giocare Lamela come trequartista, il ruolo che l’argentino preferisce, mettendogli accanto Borini, 9 gol in campionato, e Osvaldo, al rientro dopo il doppio turno di squalifica. Ieri l’attaccante italo-argentino non è stato provato insieme a Borini ma questo è poco indicativo visto che il tecnico spagnolo coi fatti ha sempre dimostrato di considerarlo un titolare. In difesa sicuri del posto sono ovviamente Heinze (presenza numero 25 per lui, scatterà il rinnovo di contratto automatico) e Kjaer. Il danese, che a Palermo è sembrato in netta ripresa rispetto alle ultime apparizioni, dovrà essere bravo a non subire la pressione dell’Olimpico e per questo nei giorni scorsi sia i dirigenti sia il mental coach Llorente ci hanno parlato a lungo per motivarlo e, al tempo stesso, aiutarlo a stare tranquillo. Ieri in campo è stato il turno di Luis Enrique che per buona parte dell’allenamento lo ha spronato e gli ha spiegato e rispiegato i movimenti da fare. Molto attenti alla lezione di Lucho anche i tre esterni Rosi, Taddei e José Angel. (...)
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