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Dodò: “Possiamo lottare per il titolo”

(Il Romanista – T.Cagnucci, C.Zucchelli) La faccia da bambino con le labbrone che affogano nella capigliatura per cui tutti già lo conoscono anche se finora quasi nessuno lo ha visto.

Redazione

(Il Romanista - T.Cagnucci, C.Zucchelli) La faccia da bambino con le labbrone che affogano nella capigliatura per cui tutti già lo conoscono anche se finora quasi nessuno lo ha visto.

E’ per questo che ieri Dodò è stato presentato alla stampa. Brasiliano, mancino sinistro, con un senso estetico del calcio che ha innamorato Walter Sabatini: è lui che lo ha introdotto (...): «Questo ragazzo alla mia sinistra è Dodò, sarebbe troppo complicato chiamarlo col nome intero. E’ del 92, è del Corinthians ma l’abbiamo visto nel Bahia, dove ha subito l’infortunio di cui ci stiamo occupando. Non sono portato alle iperboli, ma ho parlato di qualche ragazzo giovane con molta enfasi: lo faccio anche con Dodò, è un calciatore straordinario, ha grande tecnica, corsa, sarà un orgoglio per i tifosi. Qualche giorno di pazienza e lavorerà con gli altri. Piccolo chiarimento sul mercato? Posso darlo, ma non voglio accantonare questo ragazzo». Ecco le parole del giocatore.

Ti aspettavi la Roma dopo questo infortunio? Sì, ho avuto diverse offerte e proposte da diverse squadre durante la fase di riabilitazione, ma la Roma mi ha seguito prima durante e dopo il processo con grande interesse. Ha dimostrato reale interesse e questo è stato decisivo per la mia scelta. E’ una squadra che mi seguiva già da tempo: ha seguito la mia evoluzione, sia nei settori giovanili sia più tardi nel Brasileirao.

Come procede il programma di recupero e potenziamento? Quando pensi di potere tornare col gruppo?Per il momento procede abbastanza bene. È chiaro che mi manca un po’ di forza fisica e muscolare, per questo motivo mi sto allenando mattina, pomeriggio e sera per rientrare il prima possibile. Ho già iniziato a correre e sto semplicemente facendo un lavoro fisico più leggero per poi potermi integrare al gruppo.

La Roma crede molto in te. Senti questa responsabilità? La sento, è normale. È chiaro che sento un po’ di responsabilità e pressione. Ma è anche vero che sono già abbastanza abituato, giocavo in un club importante e sostituivo Roberto Carlos quando non era disponibile. Sono abituato alle pressioni.

Puoi spiegarci le tue caratteristiche? Il numero 27 ha qualche ragione particolare?Per chi ha già avuto modo di visionarmi in Brasile, queste sono le mie caratteristiche: io aiuto la squadra a costruire la manovra partendo da dietro, costruisco il gioco da dietro con la mia tecnica e la mia velocità. Aiuto l’assetto della squadra. Il 27 è un numero molto importante per ragioni personali, lo usavo in Brasile e mi ha sempre portato molta fortuna.

Ti senti pronto per fare il titolare alla Roma? Cosa conosci del campionato italiano? Questi discorsi, titolare, riserva... La preparazione è appena iniziata e ancora non lavoro col gruppo. Queste decisioni spetteranno al mister, nei mesi, di partita in partita. Quest’anno vedo una Roma forte con buone possibilità per lottare per le zone di vertice: per il titolo e in particolare per la zona Champions.

Hai sempre giocato col 4-4-2. Come pensi di trovarti con il 4-3-3 zemaniano? Che idea ti sei fatto del mister?Per quanto riguarda posizionamento e temi tattici questo lo capiremo con i primi allenamenti, capirò cosa vuole il mister. Ho giocato anche con il 3-5-2 e con il 4-3-3 con la nazionale brasiliana. Aveva tre attaccanti molto forti, giocavo con Neymar e Coutinho. E’ un modulo che conosco. Zeman? Sono pochi giorni... Il bello del ritiro è che si convive 24 ore su 24 e ci si conosce, ma purtroppo non ho avuto modo di lavorare con la palla, col mister ho fatto solo lavoro fisico. In Brasile tutti lo conoscono come una persona molto seria e molto onesta, che cercherà di fare esprimere la squadra e le individualità al meglio.

Quando ci sono stati i primi contatti con la Roma? C’è un giocatore a cui ti ispiri? La trattativa viene da lontano, col Corinthians hanno poi dovuti chiudere dei dettagli per definire l’operazione: ho avuto il tempo per prepararmi psicologicamente al fatto che sarei arrivato in Italia. Il mio idolo? Direi sicuramente Totti, uno dei giocatori più conosciuti in Brasile, dove sono molto apprezzati i giocatori con qualità tecniche, che sanno giocare bene al calcio come il capitano giallorosso.

Si dice che ti ispiri molto a Roberto Carlos. Sei stato compagno di Castan, che presto si unirà a voi. Un giudizio sul difensore? Roberto Carlos è sicuramente un modello per quel che riguarda il terzino sinistro. È stato mio compagno di squadra, è una persona fantastica che mi ha sempre aiutato in allenamento, trasmettendomi la sua esperienza dialogando con me. Probabilmente è stato il migliore terzino sinistro della storia, non starò io a elogiare le sue qualità. Da lui ho imparato tantissimo, sia dentro che fuori dal campo. Castan? E’ un giocatore molto forte, molto rapido che sicuramente aiuterà la Roma a fare bene in campionato.

Esiste già una presunta data per vedere Dodò in campo per una partita? Potremo vederlo durante la tournèe americana? No, non c’è ancora una data definita, anche perché poi spetterà al mister decidere se impiegarmi o meno. Posso dire che sto lavorando al massimo e al meglio per tornare a disposizione il prima possibile e penso di potere rientrare a breve ed essere a disposizione.

Ma questo recupero a che percentuale è? Risponde Elena Turra: «Non esistono percentuali, vi terremo aggiornati».

Prima dell’interessamento della Roma avevi seguito il campionato italiano? C’è qualche giocatore al di fuori dei giallorossi che ti ha colpito? Il campionato italiano è abbastanza trasmesso in Brasile. E’ molto seguito e anche io ho visto diverse partite di altre squadre, non soltanto. Grandi giocatori? Penso a due brasiliani come Pato o Thiago Silva, ma non starò a fare l’elenco di grandi giocatori che giocano in Italia. Durante l’ultimo Europeo ne abbiamo visti tanti in azione.