rassegna stampa roma

Diamanti troppo grezzo

(Il Romanista – G.Randolfi) – È passato poco più di un mese dalla bella vittoria della Roma a Bologna.

Redazione

(Il Romanista - G.Randolfi) - È passato poco più di un mese dalla bella vittoria della Roma a Bologna.

Un 2 a 0 che non lasciò discussioni. Anzi, il risultato poteva esser ben più largo. Domani le due squadre si ritroveranno già l’una di fronte all’altra per la partita di ritorno. Effetto “sciopero”. I rossoblù affronteranno la gara in una posizione di classifica certamente non lusinghiera. Quint’ultimo posto per loro, cinque punti sopra la zona retrocessione. Probabilmente non sarà un’impresa centrare la salvezza. Sulla panchina “ospiti” dell’Olimpico siederà Pioli, finito quest’estate nel gruppone dei possibili candidati ad allenare la Roma. L’obiettivo vero era però Luis Enrique, e così andò a finire. Lo spagnolo nella capitale, Pioli in attesa. Poi l’esonero di Bisoli e la chiamata del Bologna. Non affronterà i suoi ex compagni Loria, che oggi ha svolto lavoro differenziato.

Non ci saranno nemmeno Kone e Pulzetti. Nel 3-4-2-1 di Pioli ci sono pochi dubbi. Davanti al francese Gillet, dovrebbero agire Raggi, Portanova e Antonsson. A centrocampo sulle fasce Crespo e Morleo, in mezzo Perez e Mudingayi. In attacco Di Vaio sarà assistito da Taider e Diamanti. Il primo dei due è il giovane emergente del Bologna, arrivato in estate dal Grenoble. E non per caso è stato notato subito dalla Juventus, che ne ha acquisito la metà. L’altro rappresenta probabilmente uno dei ricordi peggiori per i romanisti. 19 aprile 2008 Roma-Livorno: la squadra allenata in quel momento da Spalletti era nel pieno della frenetica e favolosa rincorsa all’Inter capolista. Nonostante tutto quello che successe in quel campionato, non proprio limpido (Inter-Parma docet), la Roma era là. E avrebbe meritato di compiere l’impresa. Diamanti quel giorno decise di far perdere ai tifosi giallorossi molte delle residue speranze. A dieci minuti dalla fine, con una punizione perfetta. E non era certamente facile “peggiorare” la sua situazione. Lui ci è riuscito, con una dichiarazione ad effetto. Lo stesso effetto che prese quel tiro prima di insaccarsi nella rete. “Totti? Non è una bandiera, perchè le bandiere non esistono. Se gli chiedessero di giocare gratis sarebbe una bandiera, con dieci milioni di stipendio è facile: le bandiere esistono nel volontariato».[...]