(Il Romanista-V.Meta) Incroci del destino o forse è il destino che è negli incroci. Il derby che domani deciderà che sarà la prima finalista del campionato Primavera
rassegna stampa roma
Derby, non c’è due senza tre
(Il Romanista-V.Meta) Incroci del destino o forse è il destino che è negli incroci. Il derby che domani deciderà che sarà la prima finalista del campionato Primavera
ha l’aria di un appuntamento preparato a lungo, si potrebbe dire per quasi due anni.
Solo che stavolta il teatro dello scontro si sposta, non più Trigoria e Formello ma il Barbetti di Gubbio con la sua rassicurante cornice di Medioevo. «Ormai ci conosciamo benissimo» è stata l’identica frase ripetuta tanto da Alberto De Rossi quanto da Alberto Bollini (destino di un nome, direbbe qualcuno) quando un derby nell’aria fin dal sorteggio è diventato realtà grazie all’arbitro che ha fischiato la fine prima che un Torino mai arrendevole riuscisse a strappare il 2-2. Niente di più vero: in due anni le squadre si sono affrontate nove volte fra campionato, Coppa Italia e tornei vari e il dato curioso è che la Roma, che nello stesso arco di tempo è arrivata davanti alla Lazio in tutte le competizioni ufficiali, ha vinto solo due volte. In compenso lo ha fatto nelle partite che contavano, il ritorno degli ottavi di Coppa Italia dello scorso anno (2-1 a Formello con rigore sbagliato dalla Lazio al 90’) e poi nella sfida di campionato a Trigoria, decisiva per l’allungo che avrebbe portato i campioni d’Italia a vincere il girone con un mese e mezzo d’anticipo (lo storico 7-1 nel giorno della contestazione a Ranieri).
Per il resto, i due pareggi di quest’anno e il resto – per quello che contava – se l’è preso la Lazio. In realtà la semifinale con derby (che ai ’93 evoca bei ricordi visto che fece da prologo alla vittoria al Torneo di Arco 2010) in questi due anni è stata sfiorata due volte, una alle finali scudetto della passata stagione e l’altra al Torneo di Viareggio di febbraio scorso. A Pistoia ci si mise di mezzo il Genoa campione in carica, che passò in vantaggio a metà primo tempo e poi poté limitarsi a gestire e per quanto la squadra di Bollini ci provasse, trovava puntualmente sulla sua strada un Perin che quella sera parò tutto. Nell’occasione più recente, invece, la responsabile del derby mancato fu la Fiorentina, che nei quarti del Viareggio la spuntò nei supplementari grazie a un generoso calcio di rigore. Eppure che il derby fosse nell’aria era una sensazione piuttosto diffusa, e non soltanto a ridosso delle partite di sabato, ma già da quando il sorteggio aveva messo Roma e Lazio dalla stessa parte del tabellone. «In semifinale vi aspetta il derby...» aveva profetizzato l’uomo scudetto Mattia Montini facendo visita alla Roma la scorsa settimana. «Sarà senza dubbio una partita durissima - ha detto Matteo Ricci dal blog sul sito della Roma -. Non nascondo che non ci dispiace. Sarà uno stimolo in più. Sarebbe il massimo iniziare la partita come quella con il Varese». Dopo i due pareggi di campionato (spettacolare 3-3 a Formello, 2-2 con rimonta dei biancocelesti a Trigoria), l’unica certezza è che questa volta dovrà esserci una vincitrice. Ma la posta in palio è alta e la Roma ha dimostrato che quando si decide il destino, non c’è incrocio che tema.
Incroci del destino o forse è il destino che è negliincroci. Il derby che domani deciderà che sarà laprima finalista del campionato Primavera ha l’ariadi un appuntamento preparato a lungo, si potrebbedire per quasi due anni. Solo che stavoltail teatro dello scontro si sposta, non più Trigoriae Formello ma il Barbetti di Gubbio con la suarassicurante cornice di Medioevo. «Ormai ci conosciamobenissimo» è stata l’identica frase ripetutatanto da Alberto De Rossi quanto da AlbertoBollini (destino di un nome, direbbe qualcuno)quando un derby nell’aria fin dal sorteggioè diventato realtà grazie all’arbitro che ha fischiatola fine prima che un Torino mai arrendevoleriuscisse a strappare il 2-2.Niente di più vero: in due anni le squadre sisono affrontate nove volte fra campionato, CoppaItalia e tornei vari e il dato curioso è che la Roma,che nello stesso arco di tempo è arrivata davantialla Lazio in tutte le competizioni ufficiali,ha vinto solo due volte. In compenso lo ha fattonelle partite che contavano, il ritorno degli ottavidi Coppa Italia dello scorso anno (2-1 a Formellocon rigore sbagliato dalla Lazio al 90’) e poinella sfida di campionato a Trigoria, decisiva perl’allungo che avrebbe portato i campioni d’Italiaa vincere il girone con un mese e mezzo d’anticipo(lo storico 7-1 nel giorno della contestazionea Ranieri). Per il resto, i due pareggi di quest’annoe il resto – per quello che contava – se l’èpreso la Lazio.In realtà la semifinale con derby (che ai ’93evoca bei ricordi visto che fece da prologo alla vittoriaal Torneo di Arco 2010) in questi due anniè stata sfiorata due volte, una alle finali scudettodella passata stagione e l’altra al Torneo di Viareggiodi febbraio scorso. A Pistoia ci si mise dimezzo il Genoa campione in carica, che passò invantaggio a metà primo tempo e poi poté limitarsia gestire e per quanto la squadra di Bollinici provasse, trovava puntualmente sulla suastrada un Perin che quella sera parò tutto. Nell’occasionepiù recente, invece, la responsabiledel derby mancato fu la Fiorentina, che nei quartidel Viareggio la spuntò nei supplementari graziea un generoso calcio di rigore.Eppure che il derby fosse nell’aria era unasensazione piuttosto diffusa, e non soltanto a ridossodelle partite di sabato, ma già da quando ilsorteggio aveva messo Roma e Lazio dalla stessaparte del tabellone. «In semifinale vi aspetta ilderby...» aveva profetizzato l’uomo scudettoMattia Montini facendo visita alla Roma la scorsasettimana. «Sarà senza dubbio una partita durissima- ha detto Matteo Ricci dal blog sul sitodella Roma -. Non nascondo che non ci dispiace.Sarà uno stimolo in più. Sarebbe il massimo iniziarela partita come quella con il Varese».Dopo i due pareggi di campionato (spettacolare3-3 a Formello, 2-2 con rimonta dei biancocelestia Trigoria), l’unica certezza è che questavolta dovrà esserci una vincitrice. Ma la posta inpalio è alta e la Roma ha dimostrato che quandosi decide il destino, non c’è incrocio che tema.
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