rassegna stampa roma

De Sanctis: “Il primo posto è nostro”

(Il Romanista – D.Giannini) «Il primo posto lo sentiamo nostro. Non vogliamo farci superare da nessuno». Un pensiero semplice e chiaro. Il pensiero di chi ha la mentalità vincente.

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(Il Romanista - D.Giannini) «Il primo posto lo sentiamo nostro. Non vogliamo farci superare da nessuno». Un pensiero semplice e chiaro. Il pensiero di chi ha la mentalità vincente. Un pensiero molto romanista. Di uno che il giallorosso lo veste da poco ma che ha dato un contributo enorme alla svolta, a portare la Roma in cima alla classifica per restarci. Pensiero e parole di Morgan De Sanctis. Che nel corso di una sosta durante la quale tanti (ovviamente non i romanisti) sembrano non vedere l’ora di ritrovare la Juventus al comando, mette in chiaro che la Roma non ha la minima intenzione di cedere il passo.

Che Torino e Sassuolo sono stati solo due episodi, due passaggi a vuoto casuali. Anzi, che in quell’ultimo amaro pareggio allo scadere non è tutto da buttare: «Lunedì col Cagliari mi aspetto che la squadra riesca ad esprimere una prestazione importante - ha detto De Sanctis a Sky -, magari come quella col Sassuolo. Semplicemente essere più concreti e ottenere i 3 punti perchè ne abbiamo bisogno per potenziare la nostra classifica». Della serie: la Roma capolista è e capolista deve restare: «È un primo posto che sentiamo nostro e siamo consapevoli di avere le risorse tecniche per tenerlo a lungo, la volontà è quella di non farci superare da nessuno. I conti si faranno alla fine del girone d’andata, solo dopo vedremo i nostri obiettivi». Una Roma pronta alla battaglia, pronta a respingere gli attacchi di chi insegue. Senza paura, senza tremare di fronte alla prospettiva di grandi traguardi: «La pressione della Juventus si sente sicuramente, ma è una pressione sana e ci fa bene, dandoci le motivazioni per allenarci bene e battere il Cagliari. Mi aspetto che lunedì la squadra offra una prestazione come quella con il Sassuolo, magari realizzando di più».

Più incisività davanti, anche perché migliorare dietro non è semplice. Perché magari i gol di Cerci e Berardi hanno distolto l’attenzione da quella che è comunque la difesa meno battuta d’Europa, col portiere meno battuto: «E’ una soddisfazione che condivido con i compagni di squadra - spiega De Sanctis -. Ma la soddisfazione più grande è quella di essere primi. Su questo dobbiamo lavorare per fare in modo che nessun altro possa essere al posto nostro». Testa completamente dedicata alla Roma, a alle soddisfazioni da prendersi, qui.

Senza farsi distrarre da chi parla di un suo possibile ritorno in Nazionale. Sulla questione il portiere giallorosso è perentorio: «Ho lasciato la Nazionale a marzo, io mi ritengo molto serio e coerente. Mi dà fastidio quando si strumentalizzano certe situazioni in campo e fuori. Non transigo: il fatto che parlare di un mio possibile ritorno in azzurro mi rende orgoglioso, perchè sul mio addio alla Nazionale si era ironizzato. Qualcuno diceva: "La lascia oggi perchè domani qualcuno gliel’avrebbe fatta lasciare". Non era così, perchè in quel gruppo ero un riferimento importante sotto tutti i punti di vista. Non giocavo perché c’era Buffon, ma non è stato facile lasciare la Nazionale. Avevo bisogno di dedicare tutte le mie energie alla mia squadra e questo vale ancora oggi alla Roma. Chi mi ha sostituito, Sirigu e Marchetti, sono miei amici e colleghi. Spero che continuino a fare bene in club e in Nazionale e che questa necessità non si verifichi. Per me non succederà, questi ragazzi hanno l’ambizione di continuare a far parte del gruppo azzurro. E’ un discorso che non mi riguarda. Se un giorno dovesse riguardarmi vedremo se vincerà la mia coerenza o qualcos’altro».