(Il Romanista - C.Zucchelli) - È tornato a Trigoria sorridente - stando a sentire chi ieri lo ha visto - e soprattutto carico, dopo i due gol in due partite con l’Italia. Si è allenato nel pomeriggio con Totti e gli altri reduci dalle nazionali, ha salutato tutti, dai dirigenti ai compagni, e poi, una volta sceso in campo, ha stretto la mano a Zdenek Zeman scambiando con lui due parole di prassi. Poi si è allenato, ha firmato qualche autografo ai tifosi ed è andato a casa dove lo aspettava la figlia Gaia. È scivolata via così la giornata del rientro a Trigoria di Daniele De Rossi. Una giornata in cui i riflettori erano puntati su di lui (e su Osvaldo), che per la prima volta rivedeva l’allenatore dopo l’esclusione contro l’Atalanta con conseguente motivazione data da Zeman e poco gradita dai giocatori. De Rossi, sotto gli occhi delle telecamere, ha stretto la mano al tecnico come fa sempre dal rientro dalla Nazionale ma ieri, alla luce di tutto quello che è stato detto e scritto in questi dieci giorni di assenza del centrocampista da Roma, un gesto così semplice assume un significato diverso. Importante. Sicuramente, con due sedute oggi e due domani, De Rossi e Zeman avranno modo di parlarsi e confrontarsi, quantomeno su questioni di campo. Se poi affronteranno anche la "questione Atalanta" al momento non è dato sapere. Se succederà, sarà una cosa che verrà naturale. Nessun confronto deciso a tavolino, tantomeno con la presenza dei dirigenti. Anche loro, come inevitabile, parleranno con De Rossi, ma l’obiettivo è far sì che la questione scivoli via così come è scivolata la giornata di ieri e cioè all’insegna del recupero do una normalità.
rassegna stampa roma
De Rossi-Zeman stretta di mano
(Il Romanista – C.Zucchelli) – È tornato a Trigoria sorridente – stando a sentire chi ieri lo ha visto – e soprattutto carico, dopo i due gol in due partite con l’Italia.
Lo stesso discorso si può fare per Osvaldo: alla Roma non è piaciuta l’espulsione contro la Danimarca ma sono convinti che l’arbitro sia stato troppo fiscale e che l’attaccante paghi il fatto di essere un giocatore che troppo spesso si lascia andare a intemperanze caratteriali. E così, anche quando commette peccati veniali, viene punito. Che poi Dani debba stare attento ai cartellini è un dato di fatto: in 26 mesi, tra Roma, Espanyol e Nazionale, è stato espulso 5 volte e ammonito 7. Troppo, considerando che fa l’attaccante. Martedì a San Siro a vedere la partita c’era anche Marotta, secondo molti il vero sponsor di Osvaldo alla Juventus. Per la Roma però, nonostante i rumors che si rincorrono, l’italo-argentino è incedibile. Così come De Rossi. (...)
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