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De Rossi-United, arriva il no

(Il Romanista – F.Cassini) Manchester di fine agosto. Ieri per qualche ora è sembrato di rivivere la giornata di un anno fa,

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(Il Romanista - F.Cassini)Manchester di fine agosto. Ieri per qualche ora è sembrato di rivivere la giornata di un anno fa,quando il passaggio di Daniele De Rossi al City sembrava a un passo e in Inghilterra già preparavano i titoli sui giornali. Stavolta di mezzo non c’era la squadra di Pellegrini ma il nuovo United di Moyes, che avrebbe offerto dodici milioni di euro alla Roma per portare a Manchester De Rossi. Oggi come un anno fa, decisiva è stata la volontà di Daniele: no grazie, preferisco restare qui. Anche perché il feeling con Rudi Garcia sembra essere buono («ma in passato ho già parlato troppo bene di qualche allenatore, non vorrei bruciarlo», diceva a Livorno) e poi forse la tentazione vera in Inghilterra era un’altra, il Chelsea di Mourinho, che pure qualche sondaggio con Sabatini lo aveva fatto.

Moyes sembra non aver avuto miglior fortuna di Mourinho, visto che già nelle prime ore del pomeriggio la vicenda si era sgonfiata e si parlava di offerta rispedita gentilmente al mittente. D’altra parte, gli ultimi tre giorni di mercato (si chiude lunedì alle 23) serviranno a Sabatini per piazzare un colpo in attacco e probabilmente pure uno in difesa, a fronte di altrettante cessioni. In testa alla lista dei partenti c’è sempre Marco Borriello, per il quale è tutt’altro che tramontata l’ipotesi di un ritorno al Genoa, magari in uno scambio con Gilardino.

Il problema con Preziosi è sempre lo stesso: i rossoblù sono pronti a riprendersi l’attaccante in prestito,ma pretendono un aiuto da parte della Roma per pagare il ricco ingaggio che il giocatore non ha alcuna intenzione di autodecurtarsi. Per il momento a Trigoria non hanno voluto sentire ragioni, ma visti i buoni rapporti con Prezioni, ci sono discrete possibilità che alla fine l’affare si sblocchi. Intanto Gilardino resta in attesa: lui a Roma verrebbe di corsa, al punto che già un paio di mesi fa aveva dato mandato a una persona di fiducia di cercargli una casa in città.

Sabatini, però, aspetta ancora segnali da Londra, dove, archiviata l’ennesima sfida Mourinho-Guardiola, potranno darsi da fare per sfoltire la rosa degli attaccanti. Al momento sono in sei, compreso Samuel Eto’o: decisamente troppi per le esigenze di Mou, che sperava nell’arrivo di Rooney e invece deve accontentarsi di Fernando Torres, di cui ha detto «vale la metà di quanto è stato pagato». Sarcasmo a parte, il primo nome in partenza da Stamford Bridge è quello del senegalese Demba Ba, che piace a Sabatini ma che il Chelsea fino a poco tempo fa non pareva disposto a cedere in prestito. L’alternativa è Gomis del Lione, che ha il contratto in scadenza nel 2014 e si prenderebbe con meno di 10 milioni, mentre restano in piedi sia la pista Bergessio (ma il Catania non farà sconti) sia Abel Hernandez, che potrebbe arrivare anche all’ultimo momento.

Più complicate le strategie in difesa, dove l’unica notizia ufficiale è l’acquisto del portierino romeno Ionut Pop, classe ’97, che farà il pendolare fra Allievi e Primavera. Sfumato Sakho, il cui passaggio dal Paris Saint-Germain al Liverpool sembra imminente, il nome su cui Sabatini sta lavorando è quello di Davide Astori, leader della difesa del Cagliari. Convincere Cellino non sarà facile, a Trigoria proveranno a ottenere una comproprietà (si parla di un’offerta di sette milioni e mezzo). Con ogni probabilità, però, se ne parlerà soltanto lunedì.