(Il Romanista - C.Zucchelli) L’obiettivo, adesso, è riprendersi il posto da titolare. Logico, se fai il calciatore. Logico, sia se ti chiami Daniele De Rossi e giochi nella Roma, di cui sei pure il vice capitano, sia se ti chiami Mario Rossi e magari sei la bandiera del Poggibonsi. Daniele De Rossi vuole tornare a giocare dall’inizio. Come interno o come regista, fa poca differenza.
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De Rossi, titolare futuro
(Il Romanista – C.Zucchelli) L’obiettivo, adesso, è riprendersi il posto da titolare.
Daniele De Rossi vuole tornare ad essere un protagonista in campo e non solo nei titoli dei giornali o delle televisione. La Roma vorrebbe lo stesso. Considerando che De Rossi è ritenuto un giocatore importantissimo e considerando che, come tale, viene pagato. La decisione, però, spetta soltanto a Zeman. Ed è e sarà una decisione puramente tecnica e tattica. Lo è stata anche sabato sera contro la Fiorentina, quando De Rossi tornava a disposizione dopo le tre giornate di squalifica e il boemo ha deciso di mandarlo in panchina, preferendogli Tachtsidis come regista e Bradley come intermedio. Daniele è entrato nella ripresa, l’umore come prevedibile non era dei migliori, non poteva esserlo, ma a tirarlo su ci hanno provato i tifosi. Applausi, cori e uno striscione che lo invitava a ricominciare. «Daje Danie’, ricominciamo », c’era scritto. Un plurale, noi e te, che significa tanto. Significa che i tifosi non hanno scaricato De Rossi. Anzi. Si aspettano che torni titolare e si aspettano, loro come tutti, che Daniele si riprenda il posto a suon di grandi prestazioni. Per Zeman non esistono gerarchie, lo ha detto chiaro e tondo, per Zeman conta soltanto il lavoro sul campo. E in questo momento, che poi sarebbe sabato, ritiene che ci sia gente più pronta di Daniele.
Nessuna bocciatura vita natural durante, nessuna preclusione, nessuna ripicca. Una scelta tecnica. Punto. A Trigoria si sono pure stufati di ribadirlo ogni volta, vorrebbero che si parlasse di tutta la squadra e non solo di De Rossi. Per i compagni, ma anche per lui. Che può tornare ad essere uno dei centrocampisti più forti d’Europa solo con la forza della normalità. Se domani sera giocherà titolare in Coppa Italia non può saperlo nessuno. La risposta è nella testa di Zeman. A Daniele il compito di accettarla, qualunque essa sia. Lo farà, valutando e pensando, come normale. Come fa ormai da 400 partite. Festeggiate, appunto, sabato. Undici anni dopo l’esordio: è il 30 ottobre 2001, al 71’, sul risultato di 0-1 per l’Anderlecht in Champions League, Capello toglie Ivan Tomic e manda in campo il biondissimo De Rossi, all’esordio assoluto in maglia giallorossa. Per la prima in Serie A, Daniele deve aspettare quasi un anno e mezzo: 25 gennaio 2003, Como-Roma, terminata 2-0 per i lombardi. Da quell’ottobre sono passati 4057 giorni e 400 maglie. De Rossi in campionato ha giocato il 72,43% delle sue partite (290 totali) mentre a seguire c’è la Coppa Italia con il 10.78% (43). De Rossi l’ha vinta due volte, domani sera proverà a inseguire la terza.
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