(Il Romanista - D.Galli) «Quest’anno non ci gira bene con gli episodi. Siamo tutti profondamente dispiaciuti».
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De Rossi: “Non ci gira bene”
(Il Romanista – D.Galli) «Quest’anno non ci gira bene con gli episodi. Siamo tutti profondamente dispiaciuti».
(...) Episodi, dice De Rossi, una delle rare note liete di un pomeriggio di un giorno da cani. Daniele glissa su Bergonzi, in perfetto stile new era. «Ne ho parlato per una vita, degli arbitri. Ma non cambia niente, non è produttivo. Non penso che abbia fatto cose clamorose. Il problema è giocare in 10 tutta la partita, devi rinunciare a Lamela che è un calciatore importante. È frustrante giocare così». Frustrante. Penalizzante. Parecchio. «Io posso lavorare forte per migliorare i miei demeriti e i miei errori», spiega Daniele. Che però ci tiene a ribadirlo: ci si può lamentare delle direzioni arbitrali, ma fino a un certo punto se il raffronto è con il recente passato. «Nel 2008 ne ho viste di cotte e di crude. Delle cose vergognose. Oggi (ieri, ndr) Bergonzi ha sbagliato ma non a quel livello. Se ci fossero state cose come nel 2008, gli saremmo saltati addosso. In confronto, questo è stato un arbitraggio perfetto. È andata così. Ci penserà la società quando e se vorrà. Non possiamo concedere un uomo ogni volta alla Lazio».
La Roma ha reagito sull’1-0, ha trovato il pareggio in 10. Certo, ha subito il 2-1. Però ha tentato di rialzarsi. (...) «La fatica - dice De Rossi - era sul volto e sulle gambe di ognuno di noi. Parliamo di una partita maledetta iniziata male e compromessa come all’andata». Analogie di un passato che torna, di un derby che Luis Enrique continua a soffrire, di una gara che si mette male e finisce male. (...) L’angoscia e un po’ di vino, voglia di bestemmiare, cantava Guccini. «Alla fine abbiamo preso gol su un calcio piazzato ed è veramente brutto. Frustrante». E pazzesco. «È vero, prendere gol di testa contro loro ci può stare perché sono tutti grossi. Ma questo è stato un errore grave. La stanchezza per aver giocato in 10 si fa sentire anche in questi piccoli episodi». Ora bisogna rimettere in moto la macchina. «Dovremo farlo come sempre. Come all’andata. Purtroppo non è una stagione entusiasmante. Né per i tifosi né per noi. Bisogna continuare a lavorare e la fortuna ci aiuterà a ottenere qualche risultato. Ci alleniamo per scacciare il rammarico».
Per il terzo posto, siamo vicini ai titoli di coda. «Ma dobbiamo arrivare assolutamente in Europa e fare più punti possibili. Non vogliamo la mediocrità, non è degna di questa città e di questa tifoseria». Il presente è uno schifo, ma De Rossi guarda avanti: «Non è una partita che cambia il valore del progetto e la stima che abbiamo verso l’allenatore. Io ci credo molto. Un derby lascia sempre dei malumori ma il mio pensiero riguardo all’allenatore non cambierà». Altrimenti, non avrebbe rinnovato. «Non è per fare il ruffiano o il patetico, ma sono rimasto perché c’è qualcosa oltre il progetto che mi lega a questa squadra. Vogliamo rendere la Roma sempre più forte e vincente. C’è bisogno di assestare il gruppo e aumentare la nostra esperienza per diventare vincenti. E l’esperienza e la personalità non le trovi nei ragazzi Primavera, che sono bravissimi ed eccezionali. La soluzione è buttare dentro qualche campione. Mi riferisco all’esempio del Milan, con un Ibrahimovic troppo superiore. Anche se non è che sto chiedendo di comprare Ibra». La certezza è che il futuro va ancora scritto. Parola dell’uomo che del futuro è Capitan.
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