(Il Romanista - V.Meta) - L’urlo di Antonio Cassano si sente fino al cancello principale di Coverciano: «Come Daniele! Me la devi dare come Daniele, capito?». Oggetto della perentoria apostrofe dell’attaccante del Milan il povero Marco Verratti, colpevole di aver atteso troppo prima di servirgli la palla in verticale.
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De Rossi, prima partitella col gruppo
(Il Romanista – V.Meta) – L’urlo di Antonio Cassano si sente fino al cancello principale di Coverciano: «Come Daniele! Me la devi dare come Daniele, capito?». Oggetto della perentoria apostrofe dell’attaccante del Milan il povero...
L’esempio tirato in ballo altri non poteva essere che Daniele De Rossi, che ieri pomeriggio si è allenato per la prima volta in gruppo da quando è arrivato a Coverciano, visto che nei primi due giorni di ritiro si era limitato a lavorare a parte insieme agli altri due infortunati Montolivo e Chiellini per proteggere il dito fratturato. Adesso che è tornato si vede e soprattutto si sente, con Cassano pronto a indicarlo come esempio al più piccolo di tutti. Capelli un po’ più corti, De Rossi ha svolto l’intero allenamento con i compagni, inclusa la partitella finale dieci contro dieci. E proprio qui è andata in scena l’estemporanea lezione di Cassano. Prandelli schiera De Rossi davanti a una difesa a tre accanto a Verratti, ma proprio come nella Roma, quando gli esterni salgono è lui a tornare indietro per prendere palla e impostare. Nel tridente davanti giocano Borini e Cassano sulle ali, Mattia Destro al centro. Succede che quando prende palla De Rossi, il taglio profondo per le punte parte puntuale e preciso, quando il pallone arriva a Verratti, il giovanissimo regista di Zeman aspetta un attimo di troppo prima di lanciare.
Cassano non si arrabbia, però lo riprende subito: «Me la devi dare come Daniele!» gli urla. Verratti annuisce, di certo la prossima volta ci penserà due volte prima di temporeggiare. Tutto secondo programma, dunque, nel recupero di De Rossi. Nella stessa squadra di De Rossi ha giocato anche l’altro giallorosso del gruppo, Fabio Borini. Prandelli l’ha schierato esterno in un tridente completato da Cassano e dall’amico Mattia Destro nel ruolo di centravanti. Borini vuole fortemente l’Europeo, ma per rientrare nei ventitré c’è da battere una concorrenza particolarmente agguerrita: con Balotelli e Cassano che sembrano certi del posto, pare difficile che il ct possa rinunciare a Di Natale («dopo l’Europeo faccio un anno e poi smetto» ha detto il capitano dell’Udinese). Fabio si giocherà il posto con Giovinco e con l’amico Destro, sperando di convincere Prandelli a preferire il coltello fra i denti.
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