rassegna stampa roma

Da Lecce il gioiellino Di Mariano

(Il Romanista – V. Meta) – Non ci fosse stata la sentenza del processo sul calcioscommesse a sancire la doppia retrocessione del Lecce, magari a quest’ora Francesco Di Mariano vivrebbe al pensionato di Trigoria già da un anno.

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(Il Romanista - V. Meta) - Non ci fosse stata la sentenza del processo sul calcioscommesse a sancire la doppia retrocessione del Lecce, magari a quest’ora Francesco Di Mariano vivrebbe al pensionato di Trigoria già da un anno. Invece il trasferimento promesso si concretizzerà nelle prossime ore, visto che ieri Sabatini ha messo le mani sul primo ’96 italiano a esordire fra i professionisti, battendo la concorrenza della Sampdoria. 500.000€ al Lecce e il diciassettenne talento palermitano che andrà a rinforzare la Primavera di Alberto De Rossi. I non addetti ai lavori hanno sentito parlare di lui perché la mamma Rosalia è la sorella di Totò Schillaci e lui ha mosso i primi passi nella scuola calcio dello zio, ma chi segue il calcio giovanile sa che non gli fa piacere parlare della parentela tanto quanto che il suo è un talento come se ne vedono pochi. Fantasista impiegato prevalentemente come attaccante esterno, fisico slanciato e una progressione impressionante, con il pallone fra i piedi fa quello che vuole. E quando il Lecce ha rispedito al mittente le offerte di mezza Premier e di tre quarti della Serie A, ha cominciato a farlo non sui campi degli Allievi Nazionali, ma direttamente al Via del Mare. Prima che Donadoni facesse esordire in Serie A il gigante Alberto Cerri (che Inter e Milan stanno cercando, finora invano, di strappare al Parma), era Di Mariano l’unico giocatore dell’Under 17 ad aver giocato nel calcio dei grandi.

Della serie, buona la seconda. «Sapevo che c’era un forte interessamento della Roma, che mi avrebbe preso in comproprietà. Poi mi ha chiamato il presidente Tesoro per dirmi che puntava su di me, e che non mi avrebbe ceduto neanche per due milioni di euro». Lo raccontava così, lo scorso autunno, il suo precedente soltanto sfiorato con la Roma. Ma quando Sabatini è tornato alla carica, non c’era resistenza che tenesse. [...]