(Il Romanista-G.Dell'Artri) «Siamo delusi per la classifica e per i nostri obiettivi». Come Taddei, anche Borini riconosce però i meriti del Bologna, che ha puntato principalmente a distruggere invece che a costruire.
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Borini: «Delusi per la classifica Ma stiamo bene»
(Il Romanista-G.Dell’Artri) «Siamo delusi per la classifica e per i nostri obiettivi». Come Taddei, anche Borini riconosce però i meriti del Bologna, che ha puntato principalmente a distruggere invece che a costruire.
(...) «Non ci ha fatto fare il nostro gioco. Il Bologna era disposto a uomo su tutto il campo (tanto che non si contano i rilanci di Stekelenburg, ndr) e noi non abbiamo sfruttato le occasioni create. È stato un peccato, perché potevamo vincere e ci serviva veramente. Nel secondo tempo hanno mollato un po’, c’erano più spazi». Manca ancora la sintonia giusta tra gli attaccanti. Spesso, il tridente non ha parlato la stessa lingua. Esempio: un intelligente lancio smarcante di Totti proprio per Borini, con la palla che scivola però a fondo campo. Un’incomprensione che per l’attaccante si spiega abbastanza facilmente. «Vale in tutte le squadre, ci vuole tempo. Anche la lingua è importante, non è sempre facile. Più si gioca, più si migliora».
Borini archivia poi sul nascere le (scontatissime) polemiche su una presunta Roma scarica. Scarica, magari, dopo la cena di gruppo della scorsa settimana. Una sciocchezza, chiaramente. «Si chiacchiera molto, le chiacchiere restano chiacchiere. Il mondo va così, la gente parla sempre. Noi abbiamo risposto. Giocare ogni tre giorni non è semplice, ma le energie si gestiscono e abbiamo bisogno anche di riposo, quando possiamo ». Certo, pareggiare quando quasi tutte le dirette concorrenti per la zona Champions rallentano, fa male alla classifica. «Con i tre punti ne potevamo approfittare. Invece ne abbiamo approfittato in parte.È sempre un punto in più per noi e zero per loro. «Mi spiace, ma non si può fare niente. Mercoledi, comunque, andiamo a Cagliari per vincere ». Già, Cagliari. Ora la Roma è attesa da un tour de force: Cagliari appunto, Inter e i restanti venticinque minuti di Catania. «Bisogna premere sull’acceleratore, può essere decisivo questo filotto», spiega l’ex attaccante dello Swansea. Ma poi Borini si corregge. «Parlare di decisivo a febbraio, però, forse è presto. Sono tutte partite importanti. La storia della Roma a Cagliari non è positiva, però se andiamo lì con una mentalità negativa non va bene. Dobbiamo andar lì per fare il nostro gioco ». Fabio torna poi sull’andamento di Roma-Bologna. «Sicuramente, pensavamo di fare tre punti. Il Bologna ha giocato bene comunque, noi le abbiamo provate tutte fino alla fine». Gli avversari sanno ormai come contenere la Roma. «Sanno come giochiamo e provano a metterci in difficoltà», dice Borini. «In ogni caso -(...) - la squadra sta bene. Dopo il gol abbiamo creato due o tre occasioni e potevamo vincere». Sarà per un’altra volta. Sarà per il Cagliari. Tra 48 ore.
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