(Il Romanista - D.Giannini) Diciassette settembre 2001, è il giorno della partita di andata tra Roma e Inter in questo campionato.
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Borini: «Ci serve l’aiuto dei tifosi»
(Il Romanista – D.Giannini) Diciassette settembre 2001, è il giorno della partita di andata tra Roma e Inter in questo campionato.
Ma è anche quello dell’esordio dal primo minuto di Fabio Borini con la maglia giallorossa. Un esordio a sorpresa, perché all’epoca ancora non si conosceva il reale valore di questo ragazzo arrivato a sorpresa nelle ultime battute del mercato estivo. E non erano bastati neppure gli undici minuti più recupero che Luis Enrique gli aveva concesso nel debutto in campionato contro il Cagliari a capirne di più sulle sue qualità. Quella maglia da titolare a San Siro fu dunque una sorpresa per tutti, magari un po’ nascosta dallo stupore ancora maggiore nel vedere nell’11 di partenza Perrotta e Taddei come esterni di difesa.
Borini in quella occasione se la cavò più che bene. Oggi, un girone dopo, quella partita se la ricorda ancora perfettamente: «All’andata fu la prima per me – ha detto ieri alle telecamere di Sky -. L’Inter è sempre l’Inter, non sarà facile, sono in un buon momento. Speriamo di far bene».
Con ogni probabilità Fabio partirà nuovamente dal primo minuto. E’ vero, con Luis Enrique non si può mai dare per certa la formazione titolare, ma di certo Borini un posto se lo è guadagnato sul campo. Anche a Cagliari dove è stato uno dei più positivi e non solo per il gol. Già il gol. Al Sant’Elia è arrivato il terzo della sua avventura in giallorosso. Visto il risultato, una rete amara, come la prima in assoluto segnata nella giornata della sconfitta contro il Genoa che per molti aspetti è stata simile a quella dell’ultimo turno. Solo una volta ha potuto esultare fino in fondo, nella rotonda vittoria sul Cesena (...).
Il Genoa, il Cesena, il Cagliari, Borini finora ha segnato solo sotto la luce dei riflettori. Oggi ha la possibilità di trovare la via della rete sotto quella del sole (...).
Anche se ha solo 21 anni, l’esperienza inglese al Chelsea lo ha maturato anche sotto questo aspetto: «Sì, con la neve ci ho giocato un paio di volte – ha spiegato -. Una volta andammo a giocare col City in treno, arriviamo là e partita sospesa. Non fa piacere giocare con il caos metereologico, ma non si può fare niente». Lui dunque è pronto a correre come un forsennato anche nella tormenta, se ce ne sarà bisogno. Come? «Bisogna adattarsi subito al campo». Facile a dirsi, meno a farsi. Anche perché il freddo si farà sentire. A scaldare i giocatori giallorossi ci sarà però il calore della Curva e di tutti i tifosi dell’Olimpico: «Loro ci sono sempre stati vicini, anche nei momenti difficili – conclude Borini -. C’è sempre stato calore. E per noi in campo è fondamentale». Oggi più che mai.
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