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Bloomberg: «Con Zeman si diventa stelle»

(Il Romanista – D.Galli) – Gli Stati Uniti scoprono la Roma. Il New York Times ha esaltato ieri la figura di Michael Bradley, figlio d’America e di papà Bob, ex Ct della nazionale a stelle e strisce di soccer, ragazzo di Chicago che...

Redazione

(Il Romanista - D.Galli) -Gli Stati Uniti scoprono la Roma. Il New York Times ha esaltato ieri la figura di Michael Bradley, figlio d’America e di papà Bob, ex Ct della nazionale a stelle e strisce di soccer, ragazzo di Chicago che in Europa è venuto a far fortuna e la fortuna, poi, l’ha trovata.

È la maglia della Roma. Bloomberg, il più importante network al mondo in materia di informazione economica, si è invece soffermato sulla figura di Zdenek Zeman, che «ha fatto carriera trasformando giocatori sconosciuti, come Pavel Nedved, in star». Bingo. Se il New York Times parla di te, vuol dire che hai fatto centro. Farsi conoscere, apprezzare e magari tifare. È l’obiettivo della tournée negli Usa. È un mercato, quello americano, che negli ultimi quarant’anni ha faticato ad amare il calcio. Fatica ancora oggi. Un mercato sul quale invece la cordata americana che controlla l’As Roma punta decisamente per incrementare i ricavi da marketing e merchandising. Beh, in questo senso un articolo del NYTimes aiuta parecchio. «Lo stadio di Wrigley Field - scrive il principale quotidiano della Grande Mela - è solo a poche miglia dalla periferia di Chicago, dove viveva il Bradley bambino mentre suo padre Bob, ex Ct della nazionale americana di calcio, allenava i Chicago Fire nella Major League Soccer». Il giornale evidenzia poi l’ottima prestazione di Michael contro il Lubin: «Il tecnico Zdenek Zeman ha detto di essere rimasto impressionato dalla velocità con la quale Bradley si è integrato negli schemi della squadra. “Ha giocato bene” ha detto Zeman tramite un interprete. “Conosce il calcio italiano e questo lo ha aiutato molto”».

Nell’articolo si cita anche un passaggio di un’intervista a Pannes in cui l’ad sottolinea come «Bradley non sia stato scelto per la sua visibilità qui (negli Usa, ndr), ma questo (la nazionalità americana di Michael, ndr) ha certamente aiutato». Dal New York Times a Bloomberg, che pone l’accento sul ruolo di talent scout di Zeman, la capacità del Maestro di scovare campioni in erba che possono essere poi rivenduti anni dopo per cifre nettamente superiori. Scrive Bloomberg: «Zeman proseguì la sua carriera sulla panchina della Lazio, dove nel 1996 fece comprare il centrocampista Nedved per 8 miliardi di lire, 4 milioni di dollari dell’epoca. Il tecnico aveva visto per la prima volta il Boemo (riferito a Nedved, ndr) in amichevole a Praga quell’anno, mesi prima che catturasse l’attenzione mondiale portando la Repubblica Ceca in finale degli Europei. Venduto più tardi alla Juventus per 70 miliardi di lire, Nedved fu votato miglior giocatore europeo nel 2003». Bloomberg cita poi esempi di «giocatori rivenduti a 10 volte il loro prezzo di acquisto: Signori, Baiano, Rambaudi e Di Biagio». A Bloomberg ricorda qualcosa: «Questo approccio riecheggia il “Moneyball”, il sistema adottato dal manager degli Oakland Athletics, Billy Beane, che aprì la strada alla soluzione di prendere i giocatori in base alle statistiche e a caratteristiche non celebrate». Zeman è stato ingaggiato per questo. Anche per questo. Tachtsidis insegna.