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Benatia: “Zitti e Forza Roma!”

(Il Romanista – P.A.Coletti) «Nel calcio conta solo il campo». Messaggio chiaro che più chiaro non si può. Soprattutto quando i numeri, sul campo, sono inequivocabili: 

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(Il Romanista - P.A.Coletti)«Nel calcio conta solo il campo». Messaggio chiaro che più chiaro non si può. Soprattutto quando i numeri, sul campo, sono inequivocabili: Mehdi Benatia non perde da 24 partite. Statistica individuale impressionante che sommata a quelle della squadra diventa sbalorditiva: i 7 gol subiti in 17 partite fanno della Roma la miglior difesa d’Europa.

Numeri che da soli basterebbero a spiegare l’importanza del difensore francomarocchino. Numeri e prestazioni che, viste oggi, giustificherebbero qualsiasi investimento estivo per portare nella capitale l’ex Udinese. E dopo la doppietta contro il Catania, la prima in carriera, Benatia si è tolto qualche sassolino dalle scarpe. «É facile parlare in estate. Ma nel calcio conta solo il campo». Questo il tweet del difensore postato sul social network accompagnato dalla foto di un articolo dello scorso giugno in cui il giornalista Michele Criscitiello affermava: «Se la Roma spende tutti quei soldi per Benatia qualcosa non va». A rileggere oggi quelle parole viene, come minimo, da sorridere. Ma sei mesi fa più di qualcuno nella capitale aveva storto il naso di fronte alla cessione di Marquinhos al PSG sostituito con Benatia pagato all’Udinese ben 13,5 milioni di euro comprese le comproprietà di Nico Lopez e Verre.

Lui fin dal primo giorno di lavoro a Riscone ha messo tutto se stesso per far ricredere gli scettici. E a distanza di sei mesi si toglie qualche soddisfazione. «Io non dirò mai di essere il migliore - ha scritto Benatia su Twitter -. Perché nel calcio non si finisce mai di imparare. Ma quello che mi dà fastidio è la gente che parla senza sapere nulla di me. Vado avanti per la mia strada ma é arrivato il momento di mettere i puntini sulle i. Forza Roma!». E il puntino più bello che Benatia potesse mettere è proprio quello finale. Quel «forza Roma» con tanto di punto esclamativo.

Il difensore la Roma l’ha voluta fortemente, l’ha scelta in estate quando avrebbe potuto andarsene in piazze che si giocavano l’Europa che conta. «Avrei potuto guadagnare di più, ma a una squadra come la Roma, con un gruppo di giovani e tante qualità, ho subito detto di sì» le prime parole da romanista di Benatia il giorno della sua presentazione a Riscone di Brunico. Nella stessa conferenza aveva messo subito in chiaro le cose: «Sono venuto a Roma per vincere». Detto, fatto. Almeno per ora. Con lui la Roma ha trovato una sicurezza e una solidità difensiva mai vista prima. Merito anche del’ottima intesa con Leandro Castan. Anche questa una rivincita conquistata sul campo partita dopo partita. In tanti, sicuramente troppi, in estate si affrettavano a dire che una coppia di centrali composta da Benatia e Castan non sarebbe stata affidabile. Troppo lenti, non sono complementari, si diceva. E invece con loro due in campo la Roma è diventata la squadra a cui è più dificile segnare, non solo in Italia ma in tutta Europa. Merito delle loro caratteristiche tecniche e della grande intesa, dentro e fuori dal campo, nata tra i due. Un’amicizia vera, come testimoniano i tweet nel post-partita di Roma-Catania. «Forza Roma! Bravo pai» ha scritto il brasiliano taggando Benatia. «Grazie amico mio, riposati bene. Abbiamo vinto qualche battaglia ma la guerra non è finita. Abbraccio grande» la risposta del franco-marocchino. «Con loro due possiamo permetterci di giocare più offensivi» ha detto Garcia. Con loro due la Roma si è accorta che può sognare in grande. A cominciare dal 5 gennaio, giorno di Juventus-Roma. «Sarà difficile, per loro» ha giurato domenica Benatia. E nessuno ha intenzione di contraddirlo.