(Il Romanista - V.Meta) - Sarà che la notte era stregata per definizione, fatto sta che i fantasmi della Roma sono ancora tutti lì, insieme alla seconda sconfitta in quattro giorni. Il risultato è lo stesso dell’Udinese, le modalità con cui è arrivato lo sono solo in parte: segna ancora Lamela (quarto gol consecutivo), arriva il 25’ e la Roma viene progressivamente risucchiata nel vuoto di idee già visto nelle ultime due partite a tutto vantaggio di un Parma tutt’altro che irresistibile eppure molto ordinato, che a metà ripresa si ritrova a vincere 3-1. Totti riaccende le speranze ribattendo in rete dopo che Mirante aveva indovinato l’angolo del suo rigore e il tempo per pareggiare ci sarebbe, non fosse che il tentativo di assedio si infrange contro un muro d’Acquah e la Roma resta inchiodata a se stessa. Guardare la classifica più che paura fa tristezza, domenica arriva il Palermo e non è detto che sia una buona notizia. Al Tardini rimuovono i teloni un’ora prima del calcio d’inizio, dopo che nel pomeriggio era addirittura circolata la voce che la partita potesse essere rinviata. Invece si gioca, la palla rimbalza (almeno nel primo tempo), ma se quando piove annulli gli allenamenti, il rischio di andare a fondo c’è. Zeman deve fare a meno dello squalificato Tachtsidis e rivede tutte le proprie convinzioni schierando De Rossi vertice basso dei tre di centrocampo, con Bradley a destra e il recuperato Florenzi a sinistra. Ancora panchina per Destro, mentre l’altra sorpresa è in difesa, dove si rivede dall’inizio Dodò, a dispetto del campo pesante e della lunga convalescenza finita soltanto cinque giorni fa. Il Parma, che non vinceva in casa contro la Roma dal 2005 (e anche allora lo fece in rimonta), risponde con la difesa a tre, che diventa a cinque in fase di non possesso, e con Biabiany accanto ad Amauri.
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Al Tardini la Roma va a fondo
(Il Romanista – V.Meta) – Sarà che la notte era stregata per definizione, fatto sta che i fantasmi della Roma sono ancora tutti lì, insieme alla seconda sconfitta in quattro giorni.
Parte bene la Roma, in vantaggio dopo otto minuti grazie a Lamela, che ringrazia Zaccardo per il goffo rinvio che gli mette la palla sul sinistro, prende la mira e infila Mirante sul secondo palo. Sembra il prologo di una grande serata, anche perché l’errore lascia il Parma per qualche minuto in balia dei giallorossi e di Totti, che ci prova dalla lunga distanza, Mirante riesce a bloccare. Al quarto d’ora Donadoni è pure costretto a sostituire Amauri, che scappa negli spogliatoi alle prese con un brutto taglio al labbro: entra Belfodil e comincia un’altra partita. Anche perché di fronte il Parma ha un’altra squadra, lontana parente di quella dei primi minuti: i gialloblù crescono di minuti in minuto e al 21’ sfiorano il pareggio, alla fine del lungo batti e ribatti davanti a Stekelenburg è Marquinhos a liberare l’area. La Roma soffre il gioco sulle fasce, al 25’ per poco Biabiany non arriva di testa a deviare il cross di Parolo, poi è Rosi che prova la conclusione di destro, palla alta. L’1-1 si materializza al 34’: Dodò manca la chiusura sulla lunga rimessa di Mirante, il pallone arriva a Belfodil, che resiste al ritorno (in ritardo) di Castan e batte Stekelenburg sul secondo palo. L’incubo si completa tre minuti più tardi, quando Parolo raccoglie un cross dalla destra ed è libero di calciare due volte, visto che la prima la palla gli resta lì ma ormai il portiere è a terra, intorno non si vede un difensore che sia uno e al secondo tentativo la palla entra. Si ricomincia con l’esordio di Goecoechea, che va a prendere il posto dell’infortunato Stekelenburg e che è decisivo già dopo una manciata di secondi togliendo dalla porta un colpo di testa di Belfodil in anticipo su Marquinhos.
Tutte le idee della Roma passano per Lamela, e non sono molte: al 5’ prova a mandare in area Bradley, che però si fa anticipare, poi Mirante neutralizza un tentativo al volo di Maquinhos, poco prima che il disastro assuma proporzioni ancora più imbarazzanti: conclusione di Biabiany respinta da Goecoechea, che dice di no anche alla ribattuta di Belfodil, ma non può nulla su quella di Zaccardo, che coglie impreparato Piris sulla linea. Zeman prova a cambiare qualcosa inserendo Marquinho e Perrotta per Dodò e Bradley, ma l’occasione per riaccendere le speranze se la conquista Castan insieme al rigore che al 26’ Totti si fa parare, ma poi è bravo a ribattere in rete. Comincia l’assedio alla risaia del Parma, che al 39’ resta pure in dieci per il secondo giallo rifilato a Belfodil, ma non c’è niente da fare, i fantasmi non se ne vanno.
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