(Il Romanista - D.Giannini) E’ primavera. E’ ora di sbocciare. Definitivamente. La Roma è pronta a farlo, a provare a riprendere il treno per il terzo posto perso troppe volte e ritrovato quando sembrava ormai lontano.
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A San Siro la Roma migliore
(Il Romanista – D.Giannini) E’ primavera. E’ ora di sbocciare. Definitivamente. La Roma è pronta a farlo, a provare a riprendere il treno per il terzo posto perso troppe volte e ritrovato quando sembrava ormai lontano.
La condizione necessaria ma non sufficiente per provarci dopo le frenate di tutte le dirette concorrenti era battere il Genoa. Fatto. Pur senza brillare. E adesso arriva il difficile, arriva il Milan Campione d’Italia uscente e probabilmente anche entrante. (...). Sarà la Roma ad andare a far visita al diavolo a casa sua, a San Siro. E lo farà nella migliore condizione possibile. (...). Perché tranne Burdisso, sul quale purtroppo ci si è dovuti abituare a farne a meno da mesi, e Juan, salutato fino al termine della stagione, gli altri ci saranno tutti. Compresi Totti e Pjanic, i due assenti di lunedì contro il Genoa. Che pure nel giorno di riposo concesso da Luis Enrique alla squadra erano a Trigoria (con loro anche alcuni altri compagni) per farsi trovare pronti all’appuntamento col palcoscenico più prestigioso. Il capitano si sta mettendo definitivamente alle spalle l’elongazione al bicipite femorale sinistro che gli ha tolto l’ultima di campionato. Mentre Miralem è vicino al rientro dopo il problema accusato durante il derby. Entrambi hanno svolto lavoro atletico in campo e in palestra e a seguire fisioterapia.
Insomma Luis avrà a disposizione tutti gli attaccanti e anche il centrocampo titolare. (...). De Rossi, Gago e, appunto, Pjanic. Tanto per vedere se la Scala del calcio riesce a fare paura alla sulla sua Roma migliore, giovane e sbarazzina. Una squadra magari inesperta e quindi ondivaga, ma che ha sempre saputo rialzarsi dopo ogni uno-due da ko. Era successo anche a cavallo tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre, una stagione fa. Quella solare, non calcistica. Dopo gli scivoloni di Udine e Firenze era arrivata la serie migliore. Quella con il pareggio in emergenza contro la Juve, e poi la vittoria di Napoli, quella straripante di Bologna e quella matura all’inizio del nuovo anno contro il Chievo. Un girone fa, contro il Milan era arrivata una sconfitta che a mente fredda appare meno meritata di quanto non fosse sembrata. E comunque era una Roma diversa, diversissima, molto più acerba di quella adolescente di adesso. C’era ancora Burdisso, tanto per dirne una. Lamela aveva fatto il suo esordio da una settimana, Borini aveva segnato il suo primo (purtroppo) inutile gol contro il Genoa. E il Milan, invece, era reduce da una serie di partite con gol a raffica: 3 al Palermo, 4 al Lecce, 4 al Parma. E tre giorni dopo era atteso dalla trasferta non impossibile di Champions contro il Bate Borisov. Stavolta l’impegno mentale è del tutto differente con il Barcellona che aspetta Ibra & Co dietro l’angolo. Una eventuale sconfitta della Roma a San Siro non sarebbe un dramma, ma fare punti darebbe invece un segnale alle altre in corsa per il terzo posto. Perché, se è vietato, se non altro per scaramanzia, fare delle tabelle sulle partite e i punti della Roma, non è peccato mortale dare un’occhiata al calendario delle rivali nelle prossime tre partite, quelle prima di Pasqua.
Nel prossimo turno la Lazio (attuale terza, ma in caduta) ha sulla carta l’impegno più agevole ricevendo il Cagliari. Anche il Napoli giocherà in casa, ma contro il Catania rivelazione di Montella. Trasferte per l’Udinese (che va a Palermo) e per l’Inter che rischia un altro ko contro la Juventus. Nel turno successivo l’impegno più arduo lo avrà il Napoli che andrà allo Juventus Stadium. L’Inter riceverà il Genoa mentre Lazio e Udinese non si porteranno la vittoria di casa rispettivamente sui campi di Parma e Siena. Il 7 aprile il match più importante in chiave Champions sarà Lazio-Napoli mentre l’Inter andrà a Cagliari e l’Udinese riceverà il Parma. E la Roma? Meglio non guardare troppo in là, meglio pensare solo al presente. (...)
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