rassegna stampa roma

5 gennaio? Senza vittorie dall’86

(Il Romanista-F.Bovaio)Il 5 gennaio è una data un po’ così, sospesa com’è tra le feste di Natale che sono ormai un lontano ricordo e quelle di Capodanno ben più recenti, ma già passate, mentre il giorno dopo arriva l’Epifania. E così...

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(Il Romanista-F.Bovaio)Il 5 gennaio è una data un po’ così, sospesa com’è tra le feste di Natale che sono ormai un lontano ricordo e quelle di Capodanno ben più recenti, ma già passate, mentre il giorno dopo arriva l’Epifania. E così il 5 gennaio è normalmente un giorno lavorativo, ma neanche troppo. I bambini pensano ai regali che la vecchina gli lascerà nella notte magica che li divide dal 6, i grandi a quello che dovranno fare ai piccoli per non deludere i loro sogni. Garcia, quest’anno, dovrà travestirsi da Befana per fare un gran dono a tutti i romanisti e per l’occasione i suoi giocatori dovranno indossare i panni buoni del campione per non deluderlo. Il 5 gennaio, infatti, quest’anno è un giorno speciale, quello di Juventus-Roma, il nostro vero derby.

La partita che oppone il potere costituito alla volontà rivoluzionaria giallorossa, che ha sempre mal digerito quelle maglie a righe verticali bianconere. Perché qui c’è il colore, lì il grigiore più assoluto. Una partita che si doveva giocare il 6, giorno dell’Epifania e che invece è stata spostata al 5 nel rispetto della volontà delle televisioni, che tutto pagano e tutto decidono. Dunque eccoci alle prese con la storia delle gare giocate dalla Roma in questo giorno un po’ così, posto a metà tra le feste passate e l’ultima che le conclude. In campionato, di 5 gennaio, i giallorossi hanno disputato 10 gare, di cui 4 prima della Seconda Guerra Mondiale e 6 dopo quest’ultima.

Il bilancio non induce all’ottimismo, visto che di queste ne hanno vinte solo 3 (2 in trasferta e 1 in casa), pareggiate 2 e perse 5, la metà. Una di queste ultime è stata quella più recente giocata di 5 gennaio, ovvero Inter- Roma 3-1 del 1997, nella quale Djorkaeff segnò un gol in semi rovesciata che tutte le televisioni della Repubblica fecero vedere e rivedere fino allo sfinimento, con grande rabbia di tutti noi tifosi giallorossi, che quella rete l’avevamo subita. Insieme a lui, per l’Inter, segnarono Ganz e Fresi, mentre per la Roma andò in gol Delvecchio.

Da quel giorno, fino ad oggi, quest’ultima non ha più giocato una partita di campionato il 5 gennaio, mentre la prima della serie che disputò in questa data fu quella che vinse 2-1 a Modena nel 1930 con le reti di Benatti, Volk e Carnevale. Nel 1936, poi, perse 1-0 ad Alessandria, mentre nel 1941 subì un vero e proprio tracollo a Milano, in casa dell’Inter, che la sconfisse 5-1 rendendo inutile il gol del compianto Amadei. Subito dopo la guerra i giallorosso tornarono a giocare in campionato il 5 gennaio nel 1947, quando persero 2-0 a Bari e dopo undici anni, nel 1958, replicarono quella sconfitta a Genova, contro la Sampdoria, che li inchiodò sul 3-1. Insomma, questo giorno si stava rivelando sempre più nefasto per la Roma, che non solo non ci riusciva a vincere, ma ci subiva anche rovesci pesanti. Così, quando nel 1964 strappò l’1-1 sul campo del Vicenza con un gol di Schutz, in molti accolsero il punto con grande soddisfazione. Lo stesso campo dei biancorossi veneti, poi, fu lo scenario della prima vittoria conquistata dai romani il 5 gennaio dopo quella del 1930.

Il riferimento è al 2-0 con doppietta di Curcio del 1975. In quel campionato 1974-75, d’altronde, la Roma di Liedholm stupì un po’ tutti riuscendo a conquistare un terzo posto che da molti tifosi venne accolto e festeggiato come uno scudetto. Il 5 gennaio del 1986 i giallorossi di Eriksson (lanciati all’inseguimento della Juventus) replicarono il successo di undici anni prima battendo 4-0 l’Atalanta all’Olimpico con la doppietta di Boniek e i gol di Giannini e Pruzzo. Il 5 gennaio del 1992, invece, non andarono oltre l’1-1 sul campo dell’Ascoli, che passò in vantaggio con Giordano per poi subire il pareggio di Rizzitelli. Quindi c’è stato il 5 gennaio del succitato gol di Djorkaeff che ancora ci va di traverso e che a Torino, domenica, ci auguriamo proprio di cancellare dalla memoria con un ricordo sicuramente più bello e piacevole.