Uno su mille ce la fa e spesso anche quell’uno rischia di vedere scoppiare i suoi sogni come una bolla di sapone. scrive Luca Valdiserri sul Corriere della Sera.
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Zaniolo: un giorno ho pensato di smettere
Il romanista: "Non giocavo nell’Entella, piansi nel bar di papà. Poi cambiò tutto"
Nicolò Zaniolo esce dalla lunga intervista, sul sito della Roma, come un ragazzo che si volta indietro e quasi non crede alla realtà che sta vivendo: "Ero appena arrivato alla Primavera della Virtus Entella e non giocavo. Mi ritrovai nel bar di mio padre, a La Spezia, che piangevo. Gli dicevo: se non riesco a giocare qui, forse devo fare qualcos’altro nella vita. Mi rispose: fai l’ultima settimana a mille, fatta bene, senza pensare. L’ho fatta e da lì non sono più uscito".
Adesso è il golden boy della serie A: "Ma non ho ancora fatto niente. Mio papà mi ripete che si fa presto ad andare in alto e ci si mette ancora meno a tornare in basso".
Il futuro è una mezza promessa giallorossa: "Giocando con De Rossi e Florenzi, vedendo quello che ha fatto Totti, capisci quanto si può essere attaccati alla Roma e ai suoi tifosi. Sarebbe un sogno fare le stesse cose, ma ora penso ad allenarmi e a giocare". E lo fa con grande qualità.
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