I tifosi dell’Inter, sabato pomeriggio, a San Siro hanno osannato Mourinho come si fa con le divinità, e la cosa ha pure creato anche qualche malumore nei romanisti che si sono sentiti “gelosi” del loro condottiero, come scrive Gianluca Piacentini sul Corriere della Sera. Il tributo, però, è più che giustificato e a farlo non dovrebbero essere solo gli interisti, ma tutto il calcio italiano: la Champions del "triplete" conquistata nel 2010 resta infatti l’ultimo trofeo internazionale vinto da una squadra italiana. Dopo di lui, ci proverà di nuovo José, seppure in una competizione minore come la Conference, e almeno per questa stagione è l’unico rappresentante del calcio italiano che potrà provarci.
Corriere della Sera
Zaniolo incorona Mourinho: “La Roma vincerà con lui, troppi 14 anni di attesa”
Il giovane giallorosso e Tammy Abraham elogiano José Mourinho prima della sfida in Conference contro il Leicester
I calciatori che ha allenato nella sua carriera hanno spesso detto che per lo Special One si sarebbero buttati nel fuoco e lo stesso pensano molti giocatori della Roma. Nella capitale, forse, il livello di empatia tra la squadra e l’allenatore non è ancora quello per alcuni, ma la strada intrapresa sembra quella giusta. "Mourinho – le parole di Zaniolo al sito della Uefa – è uno dei più forti allenatori al mondo. Ha inculcato in tutti l’arte del non mollare mai, dell’unirci l’uno per l’altro per portare a casa i risultati. E speriamo di vincere qualcosa con lui. Dal primo giorno abbiamo subito lavorato per provare a fare qualcosa di importante quest’anno. Con il mister che sa come fare a vincere, penso che abbiamo più possibilità. Riuscirci sarebbe motivo di grande orgoglio, un punto di partenza e non un punto d’arrivo. Per i tifosi e per noi significherebbe tantissimo: 14 anni di attesa per un titolo sono troppi, quindi proveremo a vincere. Il mio rapporto con i tifosi? Posso soltanto ringraziarli perché mi sono stati sempre vicini e saranno sempre nel mio cuore".
Un altro calciatore che con Mourinho è cresciuto tantissimo è Tammy Abraham. "L’ho sempre considerato – le parole dell’inglese – una figura paterna e secondo lui Roma è il posto migliore per me in questo momento; posso lasciare un segno nel calcio italiano e farmi conoscere in tutto il mondo, non solo in Inghilterra".
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