Quello di Nicola Zalewski è un caso emblematico di questa stagione giallorossa, piena di incomprensioni, scrive Luca Valdiserri su Il Corriere della Sera. Il polacco di Tivoli, in scadenza di contratto, a inizio stagione non ha voluto rinnovare con la possibilità di liberarsi a giugno a parametro zero. DeRossi lo ha utilizzato nelle prime tre partite (da titolare solo a Cagliari), poi Zalewski ha rifiutato prima il Psv Eindhoven e poi il Galatasaray, che avrebbe pagato alla Roma 8 milioni più 2 di bonus e garantito un contratto al calciatore da quasi 2 milioni contro i 350mila euro che guadagna alla Roma. La dirigenza giallorossa ha deciso allora di metterlo fuori rosa e De Rossi ha dovuto accettarlo. Con Juric - complice anche l'infortunio a Saelemaekers - la situazione è cambiata e Zalewski è stato reintegrato anche se non ha firmato un nuovo contratto. Juric lo ha utilizzato in 6 partite e lo ha difeso dalle critiche, anche se Zalewski è incappato in due clamorosi errori, contro Inter e Verona, che sono costati due gol. Tutti possono sbagliare, ma la gestione del calciatore è stata poco comprensibile: o non doveva essere messo fuori rosa oppure doveva rientrare soltanto dopo aver trovato un nuovo accordo con il club. Le mezze misure non funzionano.
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Il Corriere della sera
Zalewski, da fuori rosa a titolare. Papere incluse
Juric lo ha utilizzato in 6 partite e lo ha difeso dalle critiche, anche se Zalewski è incappato in due clamorosi errori, contro Inter e Verona
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