È una doppia partita, quella che sta giocando in queste ore la Roma, scrive Gianluca Piacentini sul Corriere della Sera. Da una parte il mercato, in entrata e in uscita, per mettere a disposizione di José Mourinho, il prima possibile, una rosa all’altezza delle sue aspettative; dall’altra la questione stadio, con la società in attesa che l’Assemblea Capitolina voti la revoca della delibera sul pubblico interesse per il progetto di Tor di Valle, atto necessario per dare il via al nuovo progetto. Sul fronte mercato, dopo l’arrivo del portiere Rui Patricio dal Wolverhampton, presto ci sarà anche il secondo “regalo” chiesto dallo Special One: Granit Xhaka. Si avvicina, infatti, la fumata bianca con l’Arsenal perché la società giallorossa ha portato a 15 milioni più 2.5 di bonus l’ultima offerta. Per quanto riguarda il mercato in uscita, ieri è stata una giornata importante per Justin Kluivert e Robin Olsen, che al pari di Cengiz Under e Pau Lopez, ceduti all’Olympique Marsiglia, potrebbero finire in Francia. L’esterno olandese aspetta da tempo una proposta del Lipsia, ma la Roma ha trovato un accordo con il Nizza. Il portiere svedese, invece, è molto vicino al Lille. Tra i possibili sostituti di Spinazzola, dal Sudamerica arriva il nome di Matias Vina, uruguaiano di 24 anni del Palmeiras, che può giocare esterno e centrale.
Corriere della Sera
Xhaka: finalmente è Roma. Raggi, attacco a Eurnova
La Roma è in attesa che l’Assemblea Capitolina voti la revoca della delibera sul pubblico interesse per il progetto di Tor di Valle
Sul fronte stadio, ieri la sindaca Raggi ha annunciato una querela nei confronti di Eurnova che, al contrario della Roma, non vuole abbandonare il progetto Tor di Valle. “Voglio che lo stadio della Roma – le sue parole a Centrosuonosport – si faccia. Lo chiedono città, tifosi e società ma in questo momento è fondamentale chiudere il progetto Tor di Valle al quale siamo vincolati. La Roma non vuole il progetto ed Eurnova non ha presentato alcuni documenti, bisogna girare pagina. Ho parlato con Friedkin ed è interessato a una nuova visione. Io e la giunta abbiamo approvato questa revoca, ma c’è un problema: Eurnova ha fatto una serie di pressioni, una serie di lettere, dicendo che in caso di revoca i consiglieri dovrebbero pagare di tasca loro i danni per la mancata realizzazione. I nostri avvocati hanno detto che non è così ed è pronta una querela”.
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