rassegna stampa roma

Una scommessa per dare il segnale del cambiamento

LaPresse

La sensazione è che il tifoso romanista non veda di buon occhio l'arrivo di Milik al posto di Dzeko

Redazione

Ci sono dei pro: Milik ha 26 anni e Dzeko 34; il primo guadagnerebbe poco più della metà del secondo. E ci sono dei contro: il bosniaco ha dimostrato il suo valore anche in Premier League e in Champions, il polacco no; Edin è vecchiotto però non ha mai avuto infortuni pesantissimi e Arek ha subito due operazioni al ginocchio ma nelle ultime due stagioni ha giocato 35 e 26 partite di campionato segnando 17 e 11 gol, scrive Luca Valdiserri sul Corriere della Sera.

Per Dzeko sarebbe l’occasione di giocare ad altissimo livello gli ultimi anni di carriera, prima di un "buen ritiro" negli Stati Uniti o del rientro a Sarajevo dove potrebbe essere facilmente eletto presidente della Bosnia-Erzegovina (e non si parla di Federcalcio). Milik era stato scelto da Sarri proprio per rafforzare la Juve ed è umano e comprensibile che possa considerare la Roma come un passo indietro rispetto a chi ha vinto nove scudetti consecutivi.

La sensazione è che il tifoso romanista non veda di buon occhio questo maxi scambio, che porterebbe Cengiz Under al Napoli, perché Dzeko ha comunque una statura internazionale consolidata. Potrebbero essere, però, gli stessi tifosi che hanno già iniziato a criticare Friedkin perché finora non ha cambiato nulla e non ha dato i segnali che, di solito, un nuovo presidente dà.