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Forse Paulo Dybala non è più il perno attorno a cui ruota la Roma. O almeno non lo è in modo così scontato come accadeva con José Mourinho e Claudio Ranieri, entrambi convinti che "ci fosse una Roma con Dybala e una Roma senza Dybala". L'argentino - scrive Gianluca Piacentini su Il Corriere della Sera - era il faro, il calciatore in grado di cambiare da solo l'inerzia di una partita. Oggi, con Gian Piero Gasperini, lo scenario appare diverso: la Joya non è più titolare inamovibile, ma un'arma da dosare. Una gestione prudente, motivata dall'infortunio rimediato alla fine della scorsa stagione, ma che non potrà durare a lungo. Dybala ha fame, vuole riprendersi il posto da titolare e soprattutto il ruolo centrale nel progetto giallorosso. Non ha ancora i 9o minuti nelle gambe, e Gasperini lo sa bene. Col Torino, domenica alle 12.30, potrebbe esserci una staffetta: Dybala dal via oppure pronto a subentrare, ma con un minutaggio da ampliare per sperare di arrivare al derby del 21 settembre contro la Lazio in condizioni ideali. L'argentino ha bisogno di continuità per ritrovare brillantezza e per dimostrare di essere ancora imprescindibile. Il nodo resta il futuro della Joya. Con un contratto da circa 18 milioni lordi, in scadenza a giugno, la Roma difficilmente potrà prolungare alle stesse cifre. Ranieri, però, ha lasciato aperto uno spiraglio: "Dipenderà da questa stagione".
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