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ROME, ITALY - AUGUST 04: AS Roma coach Josè Mourinho during training session at Centro Sportivo Fulvio Bernardini on August 04, 2023 in Rome, Italy. (Photo by Luciano Rossi/AS Roma via Getty Images)
A Tolosa, stasera, penultimo tentativo prima della partenza del campionato per capire quanto la nuova Roma sia diversa dalla vecchia Roma, scrive Mimmo Ferretti su Il Corriere della Sera. Ad oggi, la differenza più evidente tra quella e questa sta nel modulo di gioco, con José Mourinho che dal 3-4-2-1 è passato deciso al 3-5-2. Traducendo i numeri, tutto ciò significa avere un mediano in meno e una mezzala in più. Di fatto, tre centrocampisti invece che due. Lavori in corso, ovviamente.
Nei test andati in archivio si è notato un maggior impegno nella costruzione dal basso, che significa - sintetizzando - tentare di giocare il più possibile il pallone. Non che la Roma abbia abbandonato il lancione da dietro per andare a cogliere l’uomo smarcato oltre l’ultima linea avversaria: no, se mai è aumentata la ricerca di percorsi alternativi.
Due soli volti nuovi (Kristensen e Aouar) su 11 (Llorente c'era anche nei mesi scorsi) non possono fare della Roma attuale una squadra molto diversa da quella precedente. Ndicka ancora non si fa preferire a Llorente, ma ha cominciato in ritardo la preparazione e ha un fisico pesante. Non va bocciato (sarebbe assurdo), va aspettato. Possibilmente un po’ meno del nuovo centravanti.
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