Nel calcio italiano regna l'incertezza. Il Governo ha firmato un decreto che impone di giocare a porte chiuse almeno fino al 3 aprile, ha diffuso regole da rispettare in maniera ferrea. Per quanto riguarda calendari e recuperi i club di Serie A e la Lega non hanno ancora ufficializzato la nuova organizzazione, comunque arrivata al termine di un percorso tortuoso e discusso a dir poco. Dunque il calcio sta per riprendere, ma cosa succederebbe se ci fosse anche un solo caso di contagio da coronavirus? Semplice, se anche uno dei circa 600 calciatori di Serie A, dei 1000 professionisti o dei dipendenti che lavorano a contatto, dei 30 arbitri impegnati o uno solo dei loro familiari dovesse risultare positivo il campionato si fermerebbe nell'immediato. Come riporta 'Il Corriere della Sera', dunque, con questo scenario la stagione calcistica 2019/2020 in Italia non si concluderebbe. Con le molteplici conseguenze che ne potrebbero scaturire, a partire dall'ipotesi di concludere il campionato appena possibile, dopo l'Europeo (se questo dovesse svolgersi). Basti pensare che un solo caso positivo in Serie C nella Pianese ha portato a quindici giorni di quarantena per tutta la società, con altre squadre che hanno sospeso gli allenamenti. Ma in questa Serie A, dove risulta difficile anche solo recuperare una partita, sospendere le attività anche per due settimane porterebbe a un solo risultato.
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Un calciatore di Serie A positivo al coronavirus? Ecco cosa può succedere
Se dovesse verificarsi anche un solo caso tra i calciatori, i dipendenti o i loro familiari il campionato dovrebbe fermarsi per poi, eventualmente, concludersi appena possibile
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