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Il Corriere della Sera

Tutto un altro Gasp

Tutto un altro Gasp - immagine 1
Il tecnico vince e resta primo col palleggio e senza centravanti
Redazione

Mastro Gasp aveva un sorriso grande cosi, mentre lasciava la sala stampa. Tanto che a un certo punto, a un passo dalla porta, si è lasciato andare rivolto ai giornalisti di Firenze: "Oh, stavolta sono stato benissimo, dietro quella panchina c'era gente educatissima, non la cambio più, ridatemi quella la prossima volta". Già, perché le panchine del Franchi - vista la ristrutturazione dello stadio - sono state invertite rispetto al solito. E il riferimento dell'allenatore era a qualche suo precedente un po' burrascoso con i tifosi viola alle sue spalle, in passato, scrive Davide Stoppini su Il Corriere della Sera. La battuta rende l'idea dell'umore giallorosso. Gasp è il falegname di una Roma prima in classifica che sta spremendo tutta se stessa, si sta aggrappando con le unghie ai risultati e ai punti. Si dirà, con un'altra battuta: Castro, Cataldi, Orban, Kean, Piccoli, pure i pali e le traverse le ha messi su lo stesso falegname. Vero. Ma c'è tanto altro dietro questi 15 punti. C'è, soprattutto, un Gasperini che sta mostrando cosa significa essere un grande allenatore e non un allenatore grande. Non siamo al famoso pannello della pubblicità, ma il gioco di parole serve a spiegare come a 67 anni il tecnico sia entrato in quella categoria di tecnici che mettono loro stessi al servizio della rosa che guidano, e non viceversa.

Gasp non ha sotto il sedere il motore offensivo dell'Atalanta. E quindi fa di necessità virtù. Non ha un centravanti che convinca per due partite di fila, forse neppure per una intera. E quindi s'inventa Dybala lassù al centro. Ha chiuso la partita con sei centrocampisti, ovvero con Pellegrini ed El Aynauoi alti a contrastare. Gasp ha capito, in sostanza, che non è peccato conservare e aggiornare la dote ereditata di Ranieri. E anzi, intorno a quella costruire la Roma. "Gli episodi sono stati casuali, ma abbiamo controllato bene la partita", ha commentato poi il tecnico. Aggiungendo: "Il primo posto in classifica? Qualcuno non ci dà ancora credito per stare lassù, ma stiamo migliorando pian piano la qualità di gioco. Abbiamo un modo di giocare efficace quando la partita è più aperta, mentre facciamo più fatica con difese più chiuse. Dobbiamo crescere in questo, ma la squadra dimostra di avere una buona personalità. In svantaggio abbiamo creduto al nostro modo di stare in campo". E ti pare poco?