rassegna stampa roma

Szczesny, Benatia, Pjanic: tre ex travestiti da belve

Casi di trasfigurazione così come spesso accade da chi va via dalla Roma e poi la rincontra sul suo cammino

Massimo Limiti

Funziona così. I calciatori vengono alla Roma di passaggio o per una scelta di vita. Appena vogliono vincere se ne vanno alla Juve. Una scelta di non vita, scrive Giancarlo Dotto sul Corriere della Sera. Prendi i tre ex di sabato. Szczesny a Roma era un bel portiere, ma un mattacchione solista. Pjanic, il pianista, una mammoletta. Benatia grande sì, ma la testa altrove. Li travesti da zebre e diventano tre belve, il sangue che butta dagli occhi come la pipì rosa dal pisellino degli angeli.

Casi di trasfigurazione. Come se ne esce? Ti regali un manuale di mistica sulla bellezza della sconfitta e fai finta di crederci. La Roma è una favola a tristo fine. Il mancato gol di Schick. L’avrebbero applaudito (forse) anche i gobbi per quanto storia esemplare. Bastava poco, spostare la palla a destra nello spazio sconfinato e andare. Invece no. Aveva addosso la maglia sbagliata.