L’aver sottratto all’esame del Consiglio comunale il verbale della conferenza dei servizi regionale sul nuovo progetto di stadio della Roma, per la Procura, non fu reato. E se per il denunciante, l’ex urbanista Cinquestelle Francesco Sanvitto, si era trattato invece di un abuso d’ufficio, i magistrati Paolo Ielo ed Elena Neri tornano a chiedere che l’indagata Virginia Raggi sia archiviata dall’accusa di abuso d’ufficio perché manca il dolo, ossia l’intenzione di voler favorire i titolari del progetto, scrive Ilaria Sacchettoni sul "Corriere della Sera". Il verbale della conferenza dei servizi sarebbe dovuto passare, secondo Sanvitto, per l’assemblea capitolina che avrebbe dovuto discutere apertamente l’opportunità di una variante urbanistica. Invece, il 12 aprile 2018, il piano venne pubblicato e depositato presso l’Albo pretorio (che completa l’ufficializzazione), senza un dibattito approfondito sulla variante urbanistica, così come suggerito dall’associazione dei denuncianti. Il caso non è ancora chiuso tuttavia perché il gip Costantino De Robbio, dopo aver respinto una prima volta l’archiviazione richiesta dalla Procura, ora si è riservato di decidere sulla questione e dunque è ancora tecnicamente possibile che la sindaca risponda della sua decisione.
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Stadio della Roma, la Procura: abuso d’ufficio, manca il dolo
I magistrati Ielo e Neri tornano a chiedere che l'indagata Virginia Raggi sia archiviata dall'accusa
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