La Roma torna da Bergamo spaccata, con una frattura diventata insanabile tra il suo capitano e il suo allenatore. Un conflitto che andava avanti da un po' e che è sfociato ieri, davanti agli spogliatoi, al termine della gara con l'Atalanta.
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Spalletti-Totti, a Bergamo la lite che spacca la Roma
Il capitano, entrato dalla panchina, ha segnato il gol del pareggio che ha salvato la squadra. Ma per il tecnico il merito è della squadra, non del singolo
Si è parlato anche di uno scontro fisico, prontamente smentito da Spalletti con una nota ufficiale sul sito dei giallorossi: «Ho atteso i giocatori nello spogliatoio e ho avuto delle cose da dire visto che non ero contento di come è andata la partita. Smentisco nel modo più categorico che ci sia stata una lite o peggio ancora un confronto fisico con chiunque dei miei calciatori. Io non metto le mani addosso ai miei giocatori».
Nel post partita, davanti alle telecamere, il tecnico era stato duro con Totti, dichiarando che non ha salvato niente, ma che la partita è stata salvata dalla squadra.
Al tecnico, inoltre, non va giù il dualismo che si sta creando con Dzeko. «Edin è un grande calciatore e forse è troppo sensibile a tutti i discorsi che si fanno. È chiaro che deve fare di più, ma se viene messo a confronto con Totti è normale che sia massacrato. Abbiamo diversi giocatori che hanno anche altre attenzioni che poi impediscono loro di preparare bene la partita. Io li conosco, Roma è un po’ tentatrice e si perde di vista il lavoro che va fatto in maniera corretta».
Sul match, il tecnico toscano è duro: «La partita? È stata una roba imbarazzante dopo il 2-0 l’avevamo vinta in maniera clamorosa, invece abbiamo perso la testa e potevamo perdere pure 5-2. Per questo è inutile pensare al Napoli e al secondo posto».
Gianluca Piacentini
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