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Spalletti, i derby vissuti pericolosamente

Il tecnico toscano ha un ruolino di marcia altalenante contro i biancocelesti e vuole migliorare i suoi numeri nella stracittadina

Redazione

Il derby non è la partita preferita di Spalletti; a dimostrazione di questa tesi i numeri: tre vittorie, due pareggi e tre sconfitte; 11 gol segnati e 13 subiti. Un ruolino di marcia non esaltante se si pensa che la Roma, spesso, ha avuto squadre migliori della Lazio e guardando i risultati nelle stracittadine di Ranieri (3 vittorie su 3) e Rudi Garcia (3 vittorie e 2 pareggi).

In questo senso, il ricordo più bello di Spalletti legato al derby risale al 26 febbraio 2006, quando la Roma conquistò l'undicesima vittoria consecutiva battendo la Lazio 2-0 con reti di Taddei e Aquilani, con Totti a bordo campo a seguito dell'infortunio rimediato da Vanigli solo una settimana prima. Questa partita, tra l'altro, rimane l'unica vittoria di Spalletti in casa della Lazio: nelle altre 3 occasioni sono arrivate altrettante sconfitte.

Spalletti ha un grande dilemma rispetto al match di domenica: schierare l'attacco leggero (Perotti, Salah ed El Shaarawy) o mettere dentro Dzeko. Nelle partite che Spalletti ha ritenuto più difficili tatticamente - le sfide con Inter, Fiorentina ed Empoli -, il bosniaco è rimasto in panchina. Ma come giudica Spalletti la Lazio ottava in classifica a 18 punti di distacco dalla Roma? Solo il campo darà la risposta.

Apparentemente la Lazio ha una sola arma per far male alla Roma: chiudersi a riccio e ripartire velocemente con Felipe Anderson, Balde Keita e Candreva. I biancocelesti da qui a fine stagione hanno solo questa partita per farsi perdonare i risultati negativi. Da Trigoria, invece, arrivano buone notizie; Salah e Florenzi sono rientrati a Roma e hanno lavorato in gruppo. Così come De Rossi che ha recuperato definitivamente dal problema alla schiena. Acciacchi, invece, solo per Ucan e Vainqueur.

Daniele De Rossi è il dubbio principale per Spalletti; schierarlo privilegiando il filtro sulla mediana o mettere Keita per favorire la circolazione di palla? Forse, con la Lazio chiusa servirà spostare velocemente il pallone. Da capire anche il ruolo di Miralem Pjanic: con Perotti ha meno spazi per fare il trequartista e potrebbe anche giocare vicino a Nainggolan in un 4-2-3-1 con Dzeko titolare.

Luca Valdiserri